Dopo il lockdown attrezzata per la riapertura anche la Rete Bibliotecaria Cremonese
Il recente DPCM del 17 maggio, a cui è immediatamente seguita l’Ordinanza Regionale n. 547, ha consentito anche la riapertura delle biblioteche. La Rete Bibliotecaria Cremonese e Bresciana, in sintonia con le altre istituzioni pubbliche, ha nel frattempo elaborato specifiche linee guida per la riapertura dei servizi. La Rete comprende più di 300 biblioteche, 83 delle quali si trovano nella provincia di Cremona. Inoltre la Rete offre servizi non solo “fisici”, come il prestito, ma anche virtuali, grazie al portale Media Library On Line, che ha registrato “un considerevole aumento di fruitori proprio nel periodo del lockdown”. Infatti sono attualmente 100 i Comuni della nostra provincia ad avere sottoscritto la convenzione per la gestione anche digitale dei servizi.
Le linee guida prescrivono le modalità di accesso degli utenti, possibile su prenotazione, il numero massimo di libri che si possono presstare (per il momento al massimo tre) e le modalità di trattamento delle pubblicazioni che finiranno in quarantena per dieci giorni dal momento della restituzione. Gli utenti potranno recarsi alle biblioteche solo se indosseranno la mascherina e dovranno prenotare da casa i libri che intendono prendere in prestito.
Le biblioteche si stanno dunque preparando per la riapertura, dopo aver vissuto un periodo in cui sono state costrette a limitare o sospendere i propri servizi. Per monitorare la situazione, nei giorni scorsi l’Ufficio Biblioteche del Comune di Cremona ha distribuito un questionario rivolto a tutte le biblioteche del territorio e ha condiviso l’iniziativa con la provincia di Brescia. I primi risultati raccolti offrono una rappresentazione interessante, da cui risulta che solo il 21% delle nostre biblioteche è stata costretta ad interrompere completamente i servizi. Il restante 79% è riuscita comunque a rimanere in contatto con gli utenti, puntando soprattutto sui servizi digitali e su contenuti diffusi tramite il web. Il 66% dei bibliotecari ha infatti lavorato in smart working, il 20% ha continuato a lavorare nelle proprie sedi, a porte chiuse. Un numero limitato di bibliotecari, il 14%, è stato costretto a rimanere inattivo, collocandosi in ferie o in recupero.
La maggior parte delle biblioteche è dunque rimasta attiva e sono state raccolte anche molte nuove iscrizioni di utenti interessati soprattutto a Media Library On Line. L’emergenza non ha colto impreparate le biblioteche, che si accingono ora a riaprire, adottando tutte le misure previste. Nel questionario, il 73% delle sedi si accinge a riaprire o ha già riaperto. Il 26% sta verificando le condizioni per la riapertura. Solo le biblioteche scolastiche rimarranno ancora chiuse per il permanere della sospensione delle attività didattiche in presenza. Inizialmente sarà attivo solo il prestito locale. Questo significa che gli utenti interessati potranno contattare la propria biblioteca e accordarsi per ritirare il materiale da leggere. Successivamente, non prima del 3 giugno, sarà gradualmente riattivato il prestito interbibliotecario. Prima saranno smaltite le giacenze, cioè i libri rimasti fermi a causa del lockdown, poi saranno soddisfatte le nuove richieste di prestito.
Anche le biblioteche della città di Cremona si stanno organizzando per la riapertura, in particolare quelle collocate all’interno di Palazzo Affaitati, dove hanno sede anche la Pinacoteca e il Museo di Storia Naturale. La Biblioteca Statale (che fa parte del Servizio Bibliotecario Nazionale) ha già comunicato le informazioni per accedere al servizio. Le biblioteche della Rete Bibliotecaria Cremonese opereranno per il momento tutte su appuntamento. Il Centro di Documentazione Ambientale si può già contattare per la consegna e il ritiro dei libri, mentre il Centro Fumetto “Andrea Pazienza” e la Piccola Biblioteca lo saranno a partire da mercoledì 27 maggio. Gli accessi degli utenti saranno programmati e le operazioni di prestito avverranno in piena sicurezza. Al momento non saranno possibili attività di consultazione o di laboratorio.
Un primissimo bilancio a caldo permette di rilevare che le biblioteche cremonesi (come molte altre) sono riuscite a reggere e mantenere almeno parte delle loro funzioni, rafforzandone alcune. Come hanno già messo in evidenza diversi articoli e interventi apparsi in questi giorni, le biblioteche sono riuscite ad offrire soprattutto attività e servizi di natura digitale, puntando su risorse già implementate come Media Library On Line e sfruttando le possibilità offerte dal web, riuscendo, nonostante tutto, ad esercitare il proprio ruolo di porta d’accesso alla conoscenza e all’informazione. Un riconoscimento importante, perché attesta come i servizi offerti siano in continua evoluzione e in linea con le esigenze attuali.