Cronaca

Smog, nel lockdown calate di poco le polveri. Cattaneo: 'Criticità sono riscaldamenti'

L’andamento dell’inquinamento in Lombardia dipende solo in minima parte dal traffico veicolare. A dirlo è l’assessore Raffaele Cattaneo, che nei giorni scorsi ha incontrato gli assessori del Bacino Padano per fare il punto sulla qualità dell’aria nel periodo del lockdown. “Questo periodo è stato un momento utile per verficare gli effetti sull’ambiente della riuzione di traffico. E abbiamo capito che esso non è la principale delle cause che peggiorano la qualità dell’aria nel bacino padano” ha detto l’assessore.

I numeri parlano chiaro: con un volume di traffico ridotto fino al 75% in Lombardia e al 70% nel Bacino Padano, si ha una riduzione rispettivamente del 35 e del 40 per cento degli ossidi di azoto, e dell’11 e 14% delle polveri sottili. “Numeri che non corrispondono alla riduzione del traffico” continua Cattaneo. “Questo conferma che il fattore più critico non è l’andamento del traffico ma quello meteorologico e climatico, almeno per le pm10”.

Le prossime mosse da fare dovranno essere nella riduzione delle altre fonti inquinanti, ossia quelle da impianti di riscaldamento e biomasse, ma anche “sulle polveri secondarie e quindi le emissioni dell’agricoltura” spiega l’assessore. “Quindi se dal 1 ottobre dovevamo prevedere il blocco del diesel euro 4, ora come regioni del Bacino Padano stiamo riflettendo sul rivedere questa decisione, anche per non andare a penalizzare troppo i cittadini in un momento così critico”.

La sfida di questi anni, come ha sottolineato anche Carlo Signorelli (docente di igiene e sanità pubblica), “è sui riscaldamenti domestici, su cui bisogna fare molto di più, perché ancora ci sono situazioni non a norma, metano che non è ancora arrivato ovunque, ancora troppi impianti a gasolio. Ci sono impianti di piccole dimensioni che inquinano più dei grandi”.

Altra criticità è la diffusione di pellets e stufe a legna, “che sono molto impattanti dal punto di vista delle polveri sottili. Per questo stiamo predisponendo una delibera che riveda modalità con cui si possono impiantare le stufe a biomassa, in modo da favorire le più recenti, che sono meno impattanti. Vogliamo abbattere il costo per consentire un rinnovo radicale”.

lb

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