Cronaca
Un genitore al sindaco: 'Per il referendum scegliete altri luoghi, non le scuole'
Un gruppo di genitori ha criticato, attraverso una lettera aperta al sindaco, la scelta dell’amministrazione comunale di utilizzare gli spazi scolastici per i referendum dei prossimi 20 e 21 settembre, costringendo – tra l’altro – le scuole destinate a seggi, a sospendere le lezioni qualche giorno prima, proprio nella settimana che vede il riavvio dell’anno scolastico.
La lettera aperta chiede al sindaco Galimberti di rivedere questa scelta: “Chiediamo di ripensarci riguardo l’utilizzo delle scuole come sedi di voto per il prossimo Referendum. Ci sono anche altri posti che, con lo stesso impegno si possono allestire in modo che il cittadino esprima il suo voto.
“Non siamo contro il Referendum (anzi, era ora) siamo preoccupati che si deve svolgere nelle scuole, le stesse scuole che ci hanno comunicato un regolamento di 10 pagine che tutti dobbiamo rispettare”. Tra l’altro, il divieto di accesso alla scuola per i genitori, se non in casi straordinari; la procedura da seguire in caso di semplice raffreddore, definito dalle norme come un possibile segnale di infezione da Covid, che costringe il genitore a riportare immediatamente il figlio a casa. “Mi/ci sembra assurdo permettere l’utilizzo della stessa scuola come sede di voto”.
La lettera, diffusa attraverso la pagina Non sei Cremonese se… ha riscosso sostegno, ma non solo. “Ci sarebbero mille alternative, visto che i bambini hanno perso mesi di scuola…la scuola è dei bambini e per le elezioni ci potrebbero essere altri luoghi. Inoltre a scuola ci sono davvero un sacco di regole ferree, come ad esempio non lasciare il materiale, non appendere le giacche se non hai un sacchetto eccetera…quindi se sono così attenti, dovrebbero fare le elezioni altrove”, scrive una mamma.
Ma c’è anche chi ridimensiona il rischio di contagio quando gli scolari torneranno in aula: “Quando si svolgeranno le operazioni di voto, a scuola, non ci saranno i vostri figli e nemmeno il personale scolastico a contatto con essi. Non è che il virus, in ambiente, è immortale ed eterno. Pare che sopravviva qualche decina di minuti sulle superfici. Mi sembra una polemica gratuita”.
In un comunicato di martedì scorso, l’amministrazione comunale aveva lasciata aperta la possibilità che alcuni seggi possano essere trasferiti in altri spazi pubblici, come sala Rodi o Sala Zanoni: “Preso atto dei lavori di ricognizione effettuati, la Giunta ha disposto l’immediata trasmissione alla Prefettura di Cremona dell’esito degli accertamenti fatti, specificando che alcune spazi comunali, quali Sala Rodi, Teatro Monteverdi e Sala Zanoni sono a disposizione della propaganda elettorale sino alla mezzanotte di venerdì 18 settembre. Per tale motivo il loro eventuale allestimento non può avvenire che successivamente a quella data. Inoltre, già in passato, laddove è stato possibile, l’Ufficio Elettorale ha già proposto il trasferimento di seggi in sedi comunali (centri civici) per un totale di 9 su 76 seggi totali. Questi nove seggi, già autorizzati in passato, saranno operativi per la consultazione referendaria”.
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