Contrasto al caporalato, azione delle prefetture di Cremona e Mantova
Con il saluto iniziale del Prefetto di Cremona, Vito Danilo Gagliardi, presso la Sala Maffei della Camera di Commercio, si è riunito il primo ottobre il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione della provincia.
L’organismo, presieduto in questa occasione dal Capo di Gabinetto della Prefettura, Alfonso Sadutto, è tornato a riunirsi dopo una lunga pausa, in parte dovuta anche al prolungato lockdown, per riprendere il discorso relativo alla lotta allo sfruttamento lavorativo ed in particolare al fenomeno del caporalato.
Prendendo spunto dall’illustrazione dei contenuti del Piano Triennale di Contrasto allo Sfruttamento Lavorativo del Ministero dell’Interno, è stata data pubblica diffusione all’intenzione di portare avanti con la collaborazione della Prefettura di Mantova un’azione congiunta su questo fronte, dando così nuovo impulso al percorso finalizzato all’impiego di fondi europei per l’immigrazione Fami che era stato inaugurato poco prima del lockdown.
“Com’è noto, quello dello sfruttamento lavorativo è un fenomeno che incide negativamente sul tessuto sociale ed economico territoriale, rappresentando terreno fertile per il diffondersi di illegalità e sommerso, e che coinvolge in maggioranza i lavoratori di nazionalità straniera, spesso anche gli stessi datori di lavoro stranieri” fa sapere la prefettura di Cremona in una nota.
La collaborazione con la Prefettura di Mantova “punta a contrastare il lavoro nero e le forme di sfruttamento e ad avviare percorsi di inserimento lavorativo nella legalità; in questo senso mira pertanto a promuovere verso tutte le organizzazioni e le associazioni potenzialmente interessate lo sviluppo di progetti da realizzarsi usufruendo delle risorse dei fondi europei Fami”.
A talo scopo, entro la metà di ottobre, verrà pubblicato dalla Prefettura di Cremona uno specifico Avviso di Coprogettazione al quale seguirà il periodo utile per la presentazione e la selezione delle proposte progettuali da realizzare.
Le proposte potranno prevedere l’attivazione di diversi strumenti per l’azione di informazione, prevenzione e contrasto al caporalato, quali ad esempio la costituzione di equipe multidisciplinari per attività di orientamento, la realizzazione di sessioni si sensibilizzazione e di formazione specifica per le aziende, l’attivazione di equipe itineranti per svolgere attività di divulgazione e di informazione, e altro.
L’auspicio, manifestato nel corso dell’incontro “è che il territorio sappia riconoscere, accogliere ed intercettare adeguatamente questa importante opportunità, così da sfruttarla nel modo migliore, collaborando con la Prefettura e con altre Istituzioni, per portare avanti in modo ancora più efficace l’azione di prevenzione e di contrasto verso ogni possibile o potenziale fenomeno di abuso o sfruttamento di lavoratori”.