Cronaca

Tamponi, in ospedale 5 ambulatori attivi e 250 utenti al giorno

Cinque ambulatori, una media di 250 tamponi al giorno, con picchi addirittura di 400, ma tempi d’attesa che non superano i 10 minuti: un lavoro ormai organizzato e senza sbavature quello che quotidianamente porta avanti l’ambulatorio tamponi coronavirus dell’Ospedale di Cremona, situato nello stesso padiglione delle Malattie Infettive, ma con un ingresso separato. Uno dei punti fulcro della gestione della pandemia. “Omai abbiamo un protocollo di lavoro ben definito, che ci consente di evitare code” spiega la responsabile di area poliambulatori, Manuela Nannini.

“L’utente accede alla struttura, gli misuriamo la temperatura, gli facciamo igienizzare le mani, poi compila il modulo apposito (ve ne sono di diverse tipologie, a seconda che chi accede venga inviato dal medico di base, che sia personale scolastico o studente, che sia un paziente dell’ospedale che deve fare altri esami, ecc), quindi viene fatta l’accettazione, con identificazione tramite documento e la preparazione delle etichette che andranno posizionate sulle provette, e infine viene fatto l’accesso all’ambulatorio. Tutta la fase dura circa due minuti e mezzo, quindi per ogni utente i tempi sono molto brevi”. Ogni due ore gli ambienti vengono sterilizzati, in modo da avere locali sempre idonei.

L’attesa è di massimo 10 minuti. “Le uniche code si formano normalmente di prima mattina, quando certe persone arrivano prima dell’apertura e restano in attesa” spiega ancora Nannini. “Stamattina a 7.20 c’erano gà persone che aspettavano, quando l’apertura degli ambulatori è prevista per le 7.45, ma li abbiamo fatti entrare subito, anche se non era ancora l’ora di aprire”.

Una volta fatto il tampone entro tre giorni si ottiene il risultato. “Scuole e bambini hanno la priorità”. Anche se l’afflusso di quest’ultimi è molto variabile: “Abbiamo giornate in cui non arriva nessuno dalla scuola, altro che ci ritroviamo a dover tamponare intere classi” continua la responsabile.

I bambini sono considerati utenti “speciali”: “Molti di loro sono spaventati, quindi cerchiamo in ogni modo di metterli a proprio agio. Ci siamo inventati un ‘diploma di coraggio’ con sopra un disegno da colorare, che consegnamo a quelli che vengono a fare il tampone”. Ma una buona accoglienza è uno dei punti forti dell’ambulatorio: “Abbiamo vissuto la pandemia nella sua fase peggiore, e molti utenti che accedono agli ambulatori hanno paura. Un’accoglienza calorosa ci sembra doverosa”.

Laura Bosio

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