A Natale Ipotesi di spostamento tra Regioni per vedere i parenti: Cremona guarda a Castelvetro
La possibile apertura, in occasione del Natale, allo spostamento tra regioni si rivela particolarmente significativo in una terra di confine come Cremona, dove fin dal primo lockdown è pesata in maniera particolare la divisione con Castelvetro Piacentino, dove molti cremonesi hanno amici e parenti, in quanto considerato quasi un quartiere cittadino, dove molti cremonesi si sono spostati ma che ancora hanno genitori e parenti in città. Un quartiere separato dalla città soltanto da un ponte, un paio di chilometri che fanno la differenza tra una regione e un’altra. Tanto che, anche durante il periodo di limitazioni, non mancano coloro che sfidano i divieti per andare a salutare i propri cari.
D’altro canto la Lombardia sta dimostrando dei lievi miglioramenti nei contagi (ieri l’incidenza era del 20% contro il 22 abbondante di qualche giorno fa), e l’auspicio è che i numeri continuino a migliorare, per arrivare nel periodo natalizio a una situazione di rischio ben inferiore a quella attuale.
Ma a fronte del fatto che il rischio di un’apertura possa andare ad incrementare troppo la circolazione delle persone e quindi del virus, si sta studiando una norma che consenta di allentare la stretta senza che questo non significhi un ‘liberi tutti’. A spiegarlo è stata la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa (Pd), che ha ipotizzato appunto possibili deroghe sugli spostamento a fronte di un miglioramento dei numeri. La raccomandazione è quella di cercare in ogni caso di essere il meno numerosi possibili nei pranzi di Natale: “non è il numero in sé, ma più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente, maggiore è il rischio” ha detto Zampa, ipotizzando quindi un massimo di 5 o 6 persone a tavola, e solo tra gli affetti più cari”.
LE ALTRE REGOLE PER IL NATALE – Tra le altre regole previste per il Natale, si i ipotizzano le scuole superiori chiuse almeno fino a gennaio, mentre i ristoranti potrebbero riaprire la sera (non però nei giorni festivi). L’orario dei negozi, dove aperti, dal 4 potrebbe essere prolungato fino alle 22 allo scopo di evitare assembramenti agli ingressi. Anche i centri commerciali potrebbero riaprire nel fine settimana, ma con ingressi contingentati.
Le zone con più alto numero di contagi potrebbero invece essere chiuse completamente: vere e proprie zone rosse con divieti di spostamenti e chiusura totale.