Cronaca

Approvati vaccini in azienda,
Guidesi: 'Seguito esempio lombardo'

Le aziende potranno vaccinare i propri dipendenti. L’accordo, firmato dal ministero della Salute e dall’Inail, ha stabilito una serie di regole che andranno rispettate. Saranno le singole aziende a dover presentare il proprio piano vaccini aziendale all’Ats, specificando “il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione, in modo da consentire all’Azienda Sanitaria la necessaria programmazione dell’attività di distribuzione”.

Una decisione colta con entusiasmo da Regione Lombardia, come emerge dalle parole dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi. “Bene il Governo che, anche sulla forte spinta di Regione Lombardia, ha approvato il protocollo nazionale che detta le procedure delle somministrazioni dei vaccini in azienda.

L’Esecutivo nazionale ha seguito l’esempio della Lombardia dove si è avviato da tempo un percorso con le realtà associative proprio per dare la possibilità alle imprese di vaccinare i dipendenti. Appena avremo la dotazione vaccinale partirà la vaccinazione massiva, le imprese daranno il loro grande contributo e il connubio pubblico-privato sarà ancora una volta la nostra arma vincente”.

La realizzazione di questo progetto sarà a carico dell’azienda per quanto riguarda i costi per la somministrazione, mentre “la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe e aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti”.

Naturalmente l’adesione al programma vaccinale è su base volontaria. Le aziende, per effettuare la somministrazione, possono ricorrere a strutture sanitarie private, con specifiche convenzioni.

 

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