Politica

Forza Italia: "Giunta non ascolta,
capigruppo comparse"

Il consiglio comunale di ieri in seduta streaming

E’ di nuovo scontro politico sulle scelte in materia di Bilancio e in particolare sulle misure di sostegno alle imprese e alle famiglie colpite dalla crisi economica  a causa del Covid.

Le avvisaglie c’erano state ieri, durante la seduta del Consiglio Comunale, nella quale i consiglieri di Forza Italia e di Viva Cremona, Malvezzi, Fasani, Simi, Ceraso avevano proposto di ritirare alcune loro mozioni e interrogazioni a favore della discussione di un ordine del giorno più attuale, contenente le proposte del centrodestra per utilizzare circa 5 milioni di Euro derivanti da avanzo di amministrazione e fondi Covid non spesi lo scorso anno. Proposte che, affermano i consiglieri , “avrebbero potuto essere poi recepite ed attuate con una variazione di bilancio già nella prossima seduta prevista per il 29 aprile. Invece la maggioranza dei capi gruppo dell’Ufficio di Presidenza si è opposta alla trattazione dello stesso, ritenendo preferibile seguire l’ordine cronologico di presentazione degli atti politici, criterio che di fatto è sempre stato superato per dare priorità alle questioni legate all’emergenza Covid”.

A fare inalberare la minoranza è stata poi la notizia, appresa durante lo stesso Consiglio, che appena prima della riunione, la Giunta si era riunita in seduta straordinaria  per approvare proprio una variazione di bilancio contenente aiuti a famiglie ed imprese. “Ciò che non è stato concesso discutere in Consiglio – affermano i consiglieri di centrodestra – è stato oggetto di un’approvazione urgente in Giunta.

Ancora una volta il Consiglio Comunale è stato relegato ad un ruolo di ratifica delle decisione già prese dalla Giunta con la complicità di chi si è opposto ad un confronto preventivo su una tematica così importante”.
Ma il gruppo di FI e Viva Cremona se la prende anche con gli altri partiti di opposizione: “Diversamente dai Consiglieri  che si accontentano del ruolo di comparsa appiattito ad una Giunta autoreferenziale – continuano –   noi preferiamo rivendicare una capacità propositiva in grado di interpretare i  bisogni dei cittadini che non hanno trovato alcuna risposta nell’approvazione del bilancio preventivo 2021-2023 che, solo grazie alla nostra sollecitazione in Consiglio, è stato oggetto di un confronto, a posteriori,  con le associazioni di categoria.
Ecco perché durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri abbiamo deciso di ritirare tre nostri atti che in ordine cronologico avrebbero avuto la precedenza per chiedere nuovamente con forza l’inversione dell’ordine del giorno e la trattazione del documento contenente chiare indicazioni di stanziamenti e un elenco dettagliato relativo agli aiuti a famiglie ed imprese la cui discussione risulterebbe  evidentemente del tutto inutile nel prossimo Consiglio laddove è  prevista una variazione di bilancio già preconfezionata dalla Giunta che per intestarsi politicamente la manovra di variazione, ha preferito sottrarsi ad ogni confronto sulle nostre proposte”.
Viene poi chiamato in causa direttamente il presidente del consiglio comunale Paolo  Carletti il quale “ha negato la richiesta in quanto tutti gli altri capigruppo, a cui lo stesso Presidente aveva posto l’alternativa nei giorni scorsi tra la discussione degli atti in ordine cronologico o sui temi trattati dal nostro ordine del giorno, si erano in  maggioranza espressi per il primo criterio, da parte nostra mai condiviso. Tutto ciò nonostante avessimo  dato la nostra disponibilità a discutere insieme al nostro anche l’ordine del giorno della maggioranza sulla riforma del sistema sanitario, tema altrettanto importante, ma non è servito a nulla”.

LA REPLICA DI PAOLO CARLETTI“Mai ci saremmo aspettati questa reazione – afferma il presidente del Consiglio – auspicavamo che la notte avrebbe portato consiglio ed avremmo ben volentieri derubricato la cosa come una caduta di stile, invece la consigliera Ceraso ci ricama sopra una situazione falsa e grottesca che non può passare inosservata”.La presidenza del Consiglio precisa di aver ricevuto la richiesta di voler anticipare la discussione dell’atto depositato il 13 aprile alle ore 16.30, al Consiglio di ieri, 19 aprile.

Visto che l’ufficio di presidenza si era già tenuto, Carletti ha chiesto ai capigruppo se avessero intenzione di aderire a questa richiesta di anticipazione. Zagni, Ventura, Nolli (rispettivamente capigruppo di opposizione per Lega, FdI, M5S) oltre a Poli, Manfredini e Pasquetti (gruppi di maggioranza) hanno preferito la trattazione degli atti secondo l’ordine cronologico dichiarando di non aderire alla prima richiesta Ceraso/Malvezzi.

“Alla seconda richiesta del capogruppo Malvezzi di voler convocare un Ufficio di Presidenza urgente prima del Consiglio, gli stessi capigruppo hanno risposto ancora negativamente”, continua Carletti. “Da parte mia mi sono limitato a ripetere che l’Amministrazione era del tutto indifferente, lasciando ai capigruppo la scelta se aderire o meno alle richieste di Malvezzi e Ceraso, scelta arrivata chiaramente da tutti, e da tutti di segno contrario alle richieste di Malvezzi e Ceraso.

I capigruppo di minoranza e di maggioranza comunque potranno spiegare meglio di me come si sono svolti i fatti, a noi resta l’amarezza di una vicenda che vede i soliti protagonisti e che ha ben poco di istituzionale”.

 

CERASO: SI E’ PARLATO DI UNIVERSITA’ QUANDO IN PIAZZA CI SONO IMPRESE CHE PIANGONO –  “La realtà – continua Ceraso  – è che ci sono famiglie e imprese in difficoltà che ogni giorno manifestano in piazza la loro disperazione, persone che aspettano un bando del Comune per i buoni spesa perché non sanno cosa mettere in tavola sono stati ignorati da un Consiglio Comunale che ritiene prioritario discutere atti datati che nulla hanno a che vedere con le loro necessità più stringenti e sui quali gli stessi proponenti si sono manifestati impreparati, al punto da richiedere una sospensione del Consiglio per recuperare documenti e informazioni.

Abbiamo così assistito a una serie di interventi chiaramente improvvisati su una mozione (quella sull’Università) ritirata, alla fine di un dibattito surreale servito solo per dilatare i tempi e impedire che si discutesse altro chiudendo in fretta e furia il Consiglio alle 18,30, in netto anticipo rispetto alle altre sedute. Se ancora ce ne fosse bisogno, quanto accaduto è la dimostrazione per i  cittadini delle differenti posizioni tenute tra chi come noi si è battuto per affrontare con urgenza determinati temi anche solo come segno di rispetto e  di solidarietà per chi sta vivendo momenti di grave difficoltà  e chi ha  ritenuto per mera opportunità politica che la discussione fosse rinviabile sprecando un’ importante occasione di confronto che avrebbe potuto dare un bel segnale di coesione  e unità di intenti a tutta la città”.
gb

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