Cronaca

Fusione Lgh-A2A, minoranza:
"Chiedere parere ad Anac"

Il polo tecnologico, sede di Lgh

Chiedere un parere all’Anac in merito all’ulteriore operazione tra Lgh e A2A, ossia la proposta preliminare di fusione: questo quanto chiedono, con un’istanza, i consiglieri comunali di Forza Italia Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi insieme a Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona).

L’operazione, su cui entro fine maggio il Consiglio Comunale sarà chiamato ad esprimersi, deriva dall’accordo di partnership sottoscritto il 4 agosto 2016, con scadenza triennale prorogato fino al 4 agosto 2021 che prevedeva tra le diverse opzioni la fusione con cambio azionario.

Un’operazione che solleva non pochi dubbi tra le fila della minoranza, che chiede al Segretario Generale, al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, “a tutela dei Consiglieri Comunali, di inoltrare una richiesta di parere preventivo all’Anac rispetto alla citata proposta preliminare di fusione A2A LGH che di fatto risulta un atto consequenziale rispetto alla precedente operazione di partnership”.

Questo a fronte del fatto che l’Anac aveva già stabilito a suo tempo che “l’operazione di acquisizione del 51% del capitale sociale di LGH da parte di A2A, individuata in forma diretta, senza il previo esperimento di una procedura competitiva e comparativa, non è in linea con la normativa di riferimento, configurando una violazione delle disposizioni dell’art. 1, comma 2 del d.lgs. 163/2006 in tema di società miste, applicabile ratione temporis alla fattispecie in esame”.

Si tratta, sottolinea Malvezzi, di “una richiesta di garanzia e prudenza nei confronti del Comune e dei consiglieri che voteranno, in quanto potrebbero essere chiamati a rispondere personalmente della decisione assunta. Per questo credo che, al di là della questione meramente economica della vicenda, sia fondamentale prima di tutto tutelarsi dal punto di vista legale”.

LA VICENDA – I consiglieri, nel documento, ricostruiscono quanto accaduto in questi anni. “Quando il Consiglio il 18 dicembre 2015 fu chiamato ad esprimersi sull’accordo, di fronte alle perplessità espresse da alcuni consiglieri di minoranza (Ceraso, Sozzi e Amore) circa la correttezza della scelta  di non esperire una gara pubblica, molte furono le rassicurazioni date dall’Amministrazione sulla legittimità della partnership in base alle norme vigenti. La deliberazione venne in ogni caso approvata con i soli voti della maggioranza.

Peccato che un paio di anni dopo, l’Autorità Nazionale Anticorruzione con la Delibera n. 172 del 21 febbraio 2018 abbia affermato che “la vendita del 51% di Linea group holding spa ad A2A (per oltre 98 milioni di euro) avrebbe dovuto passare attraverso una gara pubblica.

La legittimità della deliberazione Anac è stata confermata dalla sentenza del Tar Lazio il 21 ottobre 2019 che pur definendo la stessa un parere non vincolante ha confermato la competenza di Anac ad esprimersi sul caso”.

Non è tutto, perchè, come evidenzia Malvezzi, “non mancano dei precedenti su vicende analoghe, che devono metterci in allarme. Recentemente il Tar Lombardia, chiamato ad esprimersi in merito all’istanza di annullamento della delibera del Consiglio Comunale di Seregno del 20 aprile 2020 con la quale era stata approvata l’aggregazione tra Aeb, la multiutility brianzola, e A2A., deliberazione del tutto simile a quella adottata dal Consiglio Comunale di Cremona n.77 del 18 dicembre 2015 relativa alla partnership tra LGH e A2A, ha pubblicato il 15 febbraio 2021 la sentenza che ha annullato la deliberazione del Consiglio Comunale di Seregno dichiarando l’illegittima della partnership tra Aeb e A2A. Alla base della motivazione c’è la scelta della giunta di Seregno di non procedere con «la procedura di evidenza pubblica», scelta che deve ritenersi, secondo i giudici amministrativi, «illegittima»”.

Insomma, situazioni che, secondo i consiglieri di opposizione, non possono far dormire sonni tranquilli. “Con quale serenità il Consiglio Comunale potrà deliberare sull’offerta di fusione che deriva da quell’accordo di partenship rispetto al quale Anac ha espresso una chiara posizione?” si chiedono. Ed è di qui che viene quindi la necessità “di avere rassicurazioni in merito alla legittimità della proposta”.

“Ci auguriamo  – conclude Malvezzi – che l’istanza possa essere accolta e che non vi sia alcuna difficoltà o remora a sottoporre al giudizio preventivo dell’Anac la proposta soprattutto da parte di chi sembra non avere alcun  dubbio che la stessa sia legittima e corretta. Se esiste un’Autorità che ha una competenza specifica in materia e che richiede continuamente alle pubbliche amministrazioni adempimenti e riscontri su attività ben più ordinarie ci sembra del tutto naturale e corretto interpellarla su un’operazione complessa come quella della fusione tra A2A e LGH sempre che non si voglia sminuire l’autorevolezza della stessa come si è tentato di fare impugnando la prima deliberazione adottata non certo favorevole all’operato dell’Amministrazione”. lb

 

 

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