Cronaca

Infortunio al nido, Bonaldi:
"Vanno estese le tutele legali"

Si torna a parlare della vicenda che ha coinvolto il sindaco di Crema Stefania Bonaldi, destinataria, lo scorso 3 giugno, di un avviso di conclusione indagini per lesioni colpose dopo che un bambino, lo scorso ottobre, era rimasto ferito ad una mano all’asilo nido nel quale non sarebbero state rispettate le norme anti infortunistiche. A tornare sull’argomento è stato lo stesso primo cittadino di Crema in collegamento con l’assemblea regionale di Anci Lombardia.

“In una porta tagliafuoco un fermo non si può proprio mettere, semmai quello è un reato”, ha detto la Bonaldi. Il tema vero è come possa accadere che per un episodio di questo tenore arrivi un avviso di garanzia a un sindaco. Un avviso di garanzia, da sindaca, me lo sarei aspettato in altre situazioni per scelte di tipo politico forte, quelle erano riconducibili al mio operato. Il mio episodio, visto che non ha avuto conseguenze drammatiche, si presta a diventare emblematico”. “Certamente vanno estese le tutele legali”, ha continuato il sindaco di Crema, spiegando che, per quanto riguarda le spese legate all’avviso di conclusione indagini, le pagherà di tasca sua. “Esiste la possibilità del patrocinio, ma ne faccio una questione di principio. Le regole vanno cambiate, vanno estese le tutele legali, vanno rideterminate e circoscritte le responsabilità perchè non possiamo essere resi responsabili di tutto ciò che accade”.

La Bonaldi, inoltre, ha tenuto a precisare che “i sindaci non chiedono l’immunità o l’impunità: il punto sono le situazioni che accadono e tirano in causa la responsabilità dei sindaci per fatti che non sono loro riconducibili. Quando qualcuno ha letto le locandine sul mio caso, con scritto ‘bimbo si schiaccia la mano, sindaca indagata’, mi ha chiesto se per caso fossi stata io dietro la porta perchè il nesso tra l’evento e la responsabilità del sindaco sfuggiva ai più”.

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