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Spazio, Esa annuncia il successo del test di perforazione in profondità di ExoMars

Primo test di perforazione in profondità di successo per ExoMars, la missione progettata per l’esplorazione del pianeta Marte con una sonda robotica sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea Esa e dall’Agenzia Spaziale Russa Roscosmos. Il rover gemello del Rosalind Franklin dell’Esa ha infatti trivellato ed estratto sulla Terra campioni a 1,7 metri di profondità, superando tutti i precedenti rover marziani, annuncia l’Agenzia Spaziale Europea. La raccolta di terreno da una pietra solida e la sua consegna al laboratorio all’interno del rover segnano “una tappa fondamentale per la missione ExoMars 2022” sottolinea l’Esa.  

A scavare nelle prove a Terra è stata una trivella italiana, un gioiello tecnologico di Leonardo, progettata e realizzata negli impianti di Nerviano, in provincia di Milano, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Il test é stato effettuato in Italia, presso il Mars Terrain Simulator di Altec, a Torino
. Thales Alenia Space, joint venture fra Thales 67% e Leonardo 33%, è il prime contractor della missione ExoMars 2022 e dell’intero programma europeo ExoMars che sveler° nuovi misteri del pianeta rosso.  

Lo scenario operativo della missione ExoMars2022 prevede l’acquisizione di campioni di suolo marziano fino a una profondità di 2 metri e la loro analisi a bordo attraverso speciali tecniche spettrometriche sia nel campo del visibile che dell’infrarosso. La durata della missione ExoMars 2022 sarà di oltre 200 giorni nel corso dei quali si prevede una raccolta di circa 20 campioni di roccia. “Il successo riscontrato sulla Terra da ExoMars promette bene per la futura esplorazione di Marte” sottolinea David Parker, Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’Esa.  

A oggi, la profondità di perforazione massima raggiunta sul Pianeta rosso dalle precedenti missioni inviate su Marte è di sette centimetri mentre il rover Rosalind Franklin è progettato per una perforazione profonda, fino a due metri, misura ritenuta dagli scienziati e dai tecnologi “sufficiente per garantire l’accesso a materiali organici in buono stato di conservazione e presenti su pianeta da oltre quattro miliardi di anni, quando le condizioni sulla superficie di Marte erano più simili a quelle della Terra ai suoi albori”.  

“L’acquisizione efficiente di campioni in profondità è fondamentale per il principale obiettivo scientifico di ExoMars: studiare la composizione chimica, e i possibili segni di vita, del suolo marziano non soggetto a radiazioni ionizzanti dannose” commenta Jorge Vago, scienziato del progetto ExoMars. La trivella italiana progettata per ExoMars è composta da una serie di meccanismi che si basano su una coreografia automatizzata di attrezzi e aste di montaggio. “La progettazione e la costruzione della trivella sono state davvero complesse, e questa prima perforazione in profondità rappresenta un risultato straordinario per il team” scandisce Pietro Baglioni, responsabile del team del rover per ExoMars.  

“Trivellare pietre dure fino a una profondità di due metri su una piattaforma mobile con ruote – e con meno di 100 watt di potenza – è un’operazione complessa” spiega Andrea Merlo, ingegnere funzionale del rover di ExoMars di Thales Alenia Space. Sulla Terra, quest’operazione risulta ancora più difficile perché il modello di test deve essere scaricato per ricreare il livello di gravità marziana più debole, pari a circa un terzo di quella terrestre. Contemporaneamente al test annunciato oggi, il rover Rosalind Franklin originale è in preparazione per il suo volo verso Marte, previsto tra quasi un anno: la finestra di lancio di ExoMars si aprirà infatti il 20 settembre 2022.  

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