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Fisco, Letta: “Sì a riforma catasto, stop condoni”

Favorevoli alla riforma del catasto, stop ai condoni e premiare chi ha sempre pagato le tasse. E’ la linea del segretario del Pd Enrico Letta che, ai microfoni di ‘Radio anch’io’ su Radiouno Rai, dice: “Credo che la stella polare” della riforma fiscale “debba essere premiare chi ha sempre pagato le tasse. Questo è un Paese che invece nel passato ha sempre fatto l’opposto, che ha sempre finito per bastonare chi è stato leale con lo Stato è ha finito sempre per premiare chi le tasse non le ha pagate”. 

“Noi siamo favorevoli ad una riforma del catasto che aggiorni il catasto e lo renda più funzionale, digitalizzando. Draghi ieri è stato molto chiaro e credo che bisogna fidarsi di Draghi: Draghi ha spiegato che la riforma del catasto non comporta nuove tasse per nessuno, ma la riforma del catasto è un qualcosa che è attesa da decenni”, ha affermato poi. “Credo che questo Governo -ha aggiunto il leader Dem- serva proprio a questo: una politica troppo incerta, troppo attenta al giorno per giorno, abbiamo un presidente del Consiglio che obbliga il Paese a guardarsi in faccia e a fare cose che non si facevano da anni per ammodernarlo, credo che sia un motivo in più per noi per sostenere Draghi e per chiedergli di continuare e per sostenere questo Governo ad andare avanti e fare le riforme”. 

E ancora: “Il tempo dei condoni deve essere finito e deve essere iniziato un tempo nel quale la riduzione fiscale deve partire proprio da quei ceti, da quei redditi che le tasse le hanno sempre pagate, cosa che in passato non è mai capitata. Quindi partire dai ceti medio-bassi, da coloro che hanno stipendi che sono sempre tracciabili, rispetto ai quali in passato non c’è mai stata un’attenzione di questo genere”. “Accanto a questo – ha sottolineato Letta – c’è il tema delle tasse sul lavoro, fa parte anche questo della questione. Riduciamo le tasse sul lavoro in modo che ne possa avere un vantaggio l’imprenditore che può assumere spendendo di meno e il lavoratore che ha più soldi in busta paga”. 

“Le grandi metropoli che votano sono cinque, noi del Pd e del centrosinistra ne avevamo vinte due l’altra volta: due su cinque non sarebbe un risultato soddisfacente, tre su cinque sarebbe un risultato soddisfacente, oltre sarebbe un grande successo, un trionfo”, ha poi affermato Letta sulle elezioni del 3-4 ottobre. 

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