Cronaca

Green pass da guariti
Ecco come funziona

(foto di repertorio)

Green pass da guariti. Cosa succede a chi risulta positivo al Covid? Facciamo chiarezza. Se il paziente è vaccinato, dal 6 di gennaio avviene automaticamente il blocco del green pass, significa che per il periodo in cui si rimane positivi la certificazione non funziona più. Al momento di avvenuta guarigione il green pass si sblocca in automatico con inserimento delle informazioni da parte della farmacia o della struttura sanitaria. Il vecchio green pass quindi può tornare ad essere utilizzato, ma scadrà nei tempi previsti in base alla somministrazione dell’ultima dose.

Questo automatismo dovrebbe, e il condizionale è d’obbligo, funzionare anche per ottenere un secondo green pass, quello che attesa l’avvenuta guarigione e che resterà valido per sei mesi. Tuttavia, come sta succedendo a molti, il pass potrebbe tardare ad arrivare. Per questo è necessario rivolgersi al medico di base, che inserirà nel sistema il certificato di negatività. Operazione che permetterà il rilascio di un nuovo green pass.

Attenzione, però, perché in molti fanno confusione. Il green pass rafforzato è semplicemente quello che hanno tutti i vaccinati con seconda dose, non quello di chi ha già la terza (che invece si chiama “green pass booster). Stanno per cambiare anche le scadenze: dal primo febbraio infatti saranno validi solo i green pass di chi è guarito o di chi ha ricevuto l’ultima dose entro sei mesi (e non più nove). Chi invece non è vaccinato può continuare con il green pass base, che si ottiene con un tampone antigenico o molecolare e durerà rispettivamente 48 o 72 ore.

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