27enne finito in coma: il tassista
indagato per sequestro e lesioni

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Importante svolta nelle indagini relative a quanto accaduto verso le 3,30 della notte del 24 dicembre scorso in via Mantova, quando Luca, un giovane cremonese di 27 anni, era rimasto ferito gravemente dopo essere presumibilmente caduto da un taxi in corsa. Il ragazzo, che era stato ricoverato in ospedale in coma farmacologico, è stato dimesso ed ora è a casa, ma le sue condizioni sono molto serie. Ci vorrà tempo prima che possa riprendersi. Nel frattempo le indagini portate avanti dagli agenti della squadra Mobile guidati dal dirigente Marco Masia sono chiuse. Al tassista, che non si era fermato subito, è stato notificato l’atto di chiusura indagini con le ipotesi di reato di sequestro di persona e lesioni colpose gravissime.
Quella sera, dopo una serata trascorsa alla Chiave di Bacco, ristorante di piazza Marconi all’interno del Museo del Violino, Luca e le sue due amiche avevano deciso di chiamare un taxi per essere accompagnati all’albergo B&B di via Mantova. Sebbene il giovane avesse parcheggiato la macchina poco distante, non se l’era sentita di guidare. A cena avevano bevuto e ne erano coscienti, tanto che avevano deciso di chiamare un taxi. Le analisi tossicologiche effettuate su Luca sono comunque risultate negative. Aveva bevuto al massimo uno o due drink. Poteva guidare. Lui, però, aveva preferito non correre rischi.
Una volta arrivati in via Mantova, c’è stata la discussione con il tassista: lui aveva chiesto 20 euro, mentre i ragazzi, che al momento del diverbio erano tutti seduti dietro, ne avevano solo 10. Vana la richiesta da parte dei giovani di pagare col bancomat. I toni si sono alzati, le due ragazze hanno deciso di scendere, aprendo la porta scorrevole del taxi, un mezzo furgonato, e quando Luca, che era l’ultimo, si è avvicinato al portellone, in quel momento il tassista è partito sgommando con la porta ancora aperta e con il ragazzo ancora a bordo. Luca è caduto?. Oppure ha cercato di scendere perchè era spaventato?. E’ ancora da chiarire.
“Mio nipote non può essersi lanciato dal taxi, noi a questa cosa non crediamo”, aveva detto con certezza la zia. “Lo conosco bene, è un ragazzo coscienzioso, e nonostante la stazza è sempre stato un fifone. E’ uno per bene, è un ragazzo che non cerca rogne”. La famiglia non crede alla versione del tassista, e cioè che il giovane, dopo essersi accordato con lui per raggiungere un bancomat e pagare la corsa, si sarebbe improvvisamente lanciato dal mezzo in movimento.
Il tassista non si era fermato a soccorrere Luca. Era andato avanti nella sua corsa per poi tornare a soccorrerlo. Sul posto c’era anche un altro ragazzo, un passante, che ha chiamato l’ambulanza. Le due amiche di Luca, nel frattempo, avevano già chiamato la polizia, arrivata subito in via Mantova. Nel corso delle indagini sono state raccolte le varie testimonianze e visionate le immagini delle telecamere della zona.
Sara Pizzorni