Cronaca

Chiuderà a fine mese
l'edicola dell'ospedale

La titolare: "Psicologicamente crollavo, sono stati annullati tutti i miei sacrifici. Abbandonata a me stessa, abbandono"

Chiuderà il prossimo 28 febbraio l’edicola del Maggiore. Ad annunciarlo la stessa titolare attraverso un post di Facebook. “Annuncio con grande amarezza e dispiacere – ha scritto Mirabella Arisi -, che è giunto il momento, anche per me, di tirare giù, definitivamente, la saracinesca. Mi vedo costretta, a compiere questo gesto, perché devo evitare eventuali debiti e notti insonni, a causa di un’ attività che, purtroppo, ha solo spese e nessun reddito. Non per l’ incapacità della sottoscritta, o per mancanza d’ impegno, ma perché questa situazione, nella quale ci troviamo da ormai 2 anni (emergenza covid-19), mi ha tolto e continuerà a togliermi i clienti”.

La perdita del “98%di fatturato evidenzia la gravità economica dell’edicola”, anche se Arisi si è “fatta coraggio per andare avanti” perché “la speranza di ripartire era più forte delle mie paure, e così, con le mie capacità economiche, mi sono data la possibilità di continuare a sognare, nonostante tutto”.  “Dovevo rispettare un contratto – ha spiegato -, che ha fatto di me una schiava,perché un datore di lavoro ha un’immensità di doveri, ma nessun diritto.  La mia salute, per esempio, e la mia sopravvivenza è stata meno importante degli altri, in quanto l’edicola ha sempre dovuto garantire il servizio, indipendentemente da come stavo, se avessi avuto la possibilità di andare avanti o se l’Ospedale fosse chiuso o no al pubblico”.

La titolare ha quindi concluso: “Se non avessi tenuto aperto, oltre al rischio di una sanzione, la responsabilità del mancato fatturato sarebbe stato mio, ma non di tutto quello che stava succedendo, e che è successo. E’ questo che mi sono sentita dire, quando, con fermezza, ho chiesto di aprire solo al mattino e di chiudere nel fine settimana, perché non vi erano clienti ed io psicologicamente crollavo. Sono molto amareggiata e abbattuta , perché, ‘oggi’, non vedendo ‘la luce’, sono stati annullati tutti i miei, infiniti, sacrifici a causa dell’ inesistenza di aiuti e di sostegni istituzionali. Abbandonata a me stessa, abbandono”.

 

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