Cronaca

Dal Politecnico soluzioni anche
per riqualificare l'area Tamoil

Si sono conclusi gli esami del Laboratorio di Land Representation del Politecnico di Milano, anche quest’anno dedicato al piano del verde di Cremona. Circa 300 gli studenti coinvolti, provenienti da tutto il mondo e divisi in due corsi che si sono svolti in parallelo.

Il docente del corso, il prof. Alessandro Bianchi della Facoltà di Architettura del Politecnico, sede di Piacenza, evidenzia: “Abbiamo investigato ancora Cremona da un punto di vista del paesaggio urbano e agrario. Abbiamo indagato la città, i sistemi verdi e relazioni tra Cremona e il Po sempre con un doppio punto di vista: costruire connessioni paesaggistiche tra la città e il fiume da un punto di vista architettonico e territoriale, ma anche mettere in campo soluzioni in chiave riparativa”.

Tra i temi trattati anche l’ex Raffineria Tamoil, sia nella scorsa sessione d’esame che nell’ultima: “Gli studenti hanno immaginato una rinaturalizzazione dell’area con soluzioni interessanti, ovviamente partendo da un premessa che non poteva riguardare il corso che è quella dello stato del sottosuolo”.

“Rinaturalizzare l’area – spiega Bianchi – deve partire dalla caratterizzazione del sottosuolo e da una bonifica, poi per l’intervento al di sopra è importante non vada persa la memoria pur essendo la memoria di un’area industriale e lavorare sulle forme della raffineria per tentare di ricostruire un pezzo di città e di paesaggio restituito alla natura e per farlo ci sono modalità diverse. Può essere utilizzato come parco, parco ludico, messo a reddito attività produttive non legate alle precedenti funzioni, ma ad esempio legate ad attività, anche imprenditoriali, legate all’intangibile”.

Il docente quindi evidenzia: “Sono ormai due anni che lavoro sulla città di Cremona e una decina sui temi di sostenibilità ambientale legata al disegno del paesaggio. Bisogna cercare di interpretare questi lavori non solo su un piano accademico, ma anche cercare di farli arrivare all’interno dell’agenda politica”. “La politica – sottolinea – dovrebbe avere una visione un po’ più allargata rispetto agli strumenti in essere dal punto di vista normativo e cercare di costruire nuove regole sopra le regole esistenti”.

Bianchi spiega quindi il rapporto con l’Amministrazione di Cremona:“L’interlocuzione, almeno da parte del corso, è avvenuta fino ad ottobre quando si è conclusa la mostra, poi ho detto loro che avremmo lavorato ancora su Cremona, ma non ci sono più stati contatti. Credo comunque che gli assessori e il sindaco abbiano visto i nuovi risultati e che all’ordine del giorno ci sia anche l’attività che il Politecnico sta svolgendo su Cremona”.

Mauro Taino

 

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