Guerra in Ucraina, la solidarietà
degli studenti dell'Aselli
Anche gli studenti del liceo scientifico Aselli hanno voluto prendere parte alla corsa solidale per l’Ucraina, mettendosi in gioco in prima persona: nei giorni scorsi promosso una raccolta firme per la pace e un’altra di generi alimentari da destinare alla popolazione colpita dalla guerra, per dare un aiuto concreto. Intanto alcuni studenti stanno realizzando cartelloni ed altri materiali sul tema, che poi verranno esposti a scuola.
“L’iniziativa è partita dai ragazzi che ancora una volta hanno dimostrato una sensibilità notevole, rispetto al tema più generale della pace ma anche alla condivisione del dolore che i loro coetanei ucraini stanno vivendo” spiega il preside, Alberto Ferrari.
“Questa guerra ci ha colpito molto e l’abbiamo sentita molto vicina, pur essendo consapevoli che ce ne sono molte altre in corso nel mondo. Questo ci ha spinto a dare una mano, concretamente” aggiunge Gaia Regonaschi, rappresentante di istituto.
La risposta degli studenti dell’Aselli è stata entusiasta: sono state circa 300 le firme raccolte, e due auto piene di generi alimentari, che sono stati poi conferiti alla Caritas diocesana e che verranno successivamente distribuiti. “La risposta degli studenti ci ha colpito molto: non ci aspettavamo una così grande adesione.
Ma la scuola si sta mobilitando anche per parlare con i ragazzi di questa guerra: già in molte classi gli insegnanti hanno promosso un minuto di silenzio e riflessione, su richiesta del preside, ma hanno anche iniziato ad affrontare l’argomento con gli studenti, cercando di far comprendere le ragioni storiche che stanno portando a questo dramma. E le iniziative proseguiranno: “Nei prossimi giorni vorremmo incontrare persone che stanno facendo esperienze di vita in condizioni estreme” spiega ancora il dirigente. “La settimana prossima, ad esempio, grazie all’associazione Gli Ex dell’Aselli, dovremmo riuscire a organizzare un incontro con un reporter”. Anche gli studenti, dal canto loro, intendono utilizzare una parte del loro monte ore per l’approfondimento delle vicende belliche.
D’altro canto per i giovani, già provati da due anni di pandemia, la guerra è un altro mostro oscuro che incombe, e che li tiene lontani da una normale adolescenza. “Abbiamo avuto molta paura, e vivere questa situazione dopo 2 anni di pandemia è molto difficile” continua Gaia. “Guardando alla mia piccola storia, è da quando ho 15 anni che vivo una situazione di paura o comunque molto diversa dalla normalità. E ora un conflitto così vicino a casa, una situazione con cui non ci eravamo mai dovuti confrontare. E che ci sta facendo capire quanto sia importante la pace”.
Laura Bosio