Cronaca

Icaro, sequestrato aereo anche nel
Cremonese. Un cremasco nei guai

Sono finiti sotto sequestro 17 velivoli tra Cremona (Crema), Asti, Genova, Milano, Bolzano, Padova, Ravenna, Massa Carrara, Reggio Emilia, Terni, Perugia, Ragusa, nell’ambito di una maxi operazione, denominata Icaro, condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Asti, coordinati dalla procura della Repubblica.

Si tratta di un nuovo capitolo per una vicenda giudiziaria che nel mese di maggio 2021 aveva visto i finanzieri astigiani, confiscare in una prima battuta gli aeromobili, per un controvalore complessivo pari a 10 milioni di euro, per il reato di contrabbando doganale.

Le indagini, condotte dai finanzieri con la collaborazione tecnica della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Genova, avevano portato alla luce l’evasione di rilevanti diritti doganali di confine da parte di cittadini italiani – tra cui appunto un cremasco – che, tramite interposti Trust di diritto statunitense nei quali erano stati conferiti gli aeromobili, erano risultati essere i beneficiari ed effettivi utilizzatori degli aerei e di elicotteri.

La pratica fraudolenta aveva reso possibile l’utilizzo stabile degli aerei nello spazio aereo nazionale ben oltre il periodo massimo di sei mesi previsto per il regime di temporanea importazione per i velivoli immatricolati all’estero. I mezzi erano stati utilizzati per i più disparati fini, tra cui anche le riprese di fiction e film.

Il meccanismo illecito, così architettato da due esperti nel settore aeronautico e utilizzato da 18 italiani, ha permesso di eludere gli obblighi connessi alle procedure di importazione definitiva, con la conseguente evasione dell’Iva da versare in Dogana quale “diritto di confine” per un ammontare complessivo pari a più di 2 milioni di euro e dell’immatricolazione nel registro delle targhe italiane di numerosi aeromobili.

A giugno i velivoli erano stati dissequestrati a seguito di accoglimento da parte del Tribunale del Riesame del ricorso proposto dalle difese degli indagati. Tuttavia, nel gennaio del 2022 la suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dalla Procura di Asti, ha riconosciuto la sussistenza del reato di contrabbando e perciò ha rimesso la questione al Tribunale del Riesame di Asti.

Qualche giorno fa, il Tribunale di Asti ha confermato l’originario decreto di sequestro preventivo emesso nel 2021. lb

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