"La Giunta si impegni su Area Donna
e Dea": coro unanime in Consiglio

Due ordini del giorno e una mozione sul tema del DEA di II livello e di Area Donna andranno in discussione lunedì prossimo in Consiglio Comunale, per sollecitare l’amministrazione a chiedere alla Regione il miglioramento dei servizi sanitari cremonesi. I primi due presentati dalla maggioranza di centrosinistra e dalla minoranza (primo firmatario Zagni della Lega); la mozione da Luca Nolli, M5S, tutti all’indomani della visita a Cremona di Letizia Moratti, venerdì scorso. Pongono l’attenzione su due dei problemi che hanno tenuto banco dall’inizio dell’anno, sintomi di una riorganizzazione già in atto nell’ospedale e fonte di una polemica sempre più accesa.
Il Pd chiede che Regione e Asst Cremona “attivino da subito, già nell’ambito del Piano di Organizzazione Aziendale Strategico in fase di approvazione, nuovi servizi e reparti per i bisogni sanitari dei cittadini cremonesi e necessari per la realizzazione di un DEA di II livello, oggi assente nel territorio del sud lombardo e nel quale Cremona occupa una posizione geograficamente baricentrica”. Inoltre chiede l’impegno a “realizzare Case della Comunità prossime al tessuto urbano, considerando come ideale per la città la riqualificazione del comparto di viale Trento e Trieste, oltre alla Casa di S. Sebastiano”.
In altri termini, che si operi “nell’ambito del Protocollo d’intesa per la realizzazione del nuovo ospedale con ASST Cremona, ATS Valpadana, Provincia di Cremona e Regione Lombardia al fine di sollecitare e rendere possibili sia gli interventi strutturali che vedano progetti innovativi, avanzati ed ecosostenibili, sia un potenziamento dell’offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale e al fine di continuare a coinvolgere in queste progettualità le forze della città”.
L’Odg della minoranza (primo firmatario il capogruppo della Lega Alessandro Zagni) parte dai dati tutt’altro che tranquillizzanti dell’incidenza dei tumori alla mammella: “Tra il 2014 e 2016 (ultimi dati forniti dalla ATS Val Padana) Cremona ha registrato 249 casi di tumore alle mammelle. Questi salgono a 528 in tutti il cremonese, con un tasso di incidenza standardizzato ogni 100 mila abitanti superiore all’intera ATS Val Padana (177.2 distretto Cr, contro 171.5 ATS) che invece registra 2.375 casi”.
“Storicamente – continua l’Odg – e anche recentemente, i cremonesi hanno mostrato una particolare attenzione e sensibilità al Servizio “Area donna”, con iniziative per potenziare il servizio e rendere accogliente l’accesso alle cure prestate alle donne in un momento delicato della loro vita; è importante continuare a dedicare attenzione al Servizio “Area donna”, anche in previsione della costruzione del nuovo ospedale di Cremona attraverso il finanziamento di circa 300 milioni di euro garantito da Regione Lombardia”.
Vieni quindi chiesto a sindaco e Giunta “di farsi parte attiva in una costante interlocuzione ai tavoli tecnici e politici, al fine di assicurare il processo di riorganizzazione sanitaria e il tutto in un’ottica finalizzata sia all’ottenimento del DEA di II livello che per ottimizzare la gestione e l’implementazione delle strutture sanitarie territoriale.
“Nell’ambito della predetta riorganizzazione, a porre la massima attenzione nel garantire i più elevati standard di cura relativi alle pazienti colpite da patologie oncologiche, in particolar modo quelle affette da neoplasie alla mammaria, valorizzando la maturata esperienza di medici e operatori sanitari che hanno operato con straordinaria competenza, passione ed etica nella Breast Unit e nell’Area Donna, riscuotendo apprezzamento e stima da parte delle pazienti provenienti anche da territori lontani oltre a numerosi riconoscimenti scientifici a livello nazionale”.
Infine, viene chiesto di “coinvolgere anche i parlamentari del territorio al fine di attivarsi congiuntamente presso il Ministero della Salute allo scopo di sostenere la richiesta di Regione Lombardia per l’ottenimento in deroga del DEA di II livello per l’ospedale di Cremona”.
“Nell’ospedale di Cremona, grazie anche a finanziamenti di privati, è nato nel 2016 un reparto d’eccellenza per la terapia delle patologie oncologiche”, scrive Luca Nolli.
“Questo reparto si è distinto negli anni per la capacità di accogliere le donne colpite da questa patologia con una metodica di accoglienza e di umanità che ne ha caratterizzato l’operato. Questo reparto sta per essere smantellato con una grave perdita per il territorio Cremonese in cui questo tipo di patologia ha un’incidenza al di sopra della media nazionale e con numeri sempre più preoccupanti.
In questi giorni un comitato spontaneo “Comitato Spontaneo Rivogliamo Area Donna” Cremonesi ha raccolto parecchie centinaia di firme per tutelare questa struttura dimostrando un ampio interessamento della cittadinanza verso il nostro ospedale e i servizi che questo offre. Il Consiglio comunale impegna la Giunta a farsi promotore e di un’azione presso la Regione per la tutela e il mantenimento di questa struttura che ha contraddistinto la terapia oncologica cremonese”. gb