Cronaca

West Nile, un terzo caso
sospetto nel Cremonese

Un nuovo caso sospetto di West Nile Virus è stato identificato in queste ore sul territorio cremonese, attraverso lo screening delle sacche di sangue raccolte dall’Avis. Si tratta quindi di un donatore, che per il momento sarebbe asintomatico. Quest’ultimo, un 30enne residente nel Cremasco, si aggiunge agli altri due casi già noti, uno con una forma neuro-invasiva, fortunatamente in fase di guarigione, facendo salire a tre il numero totale delle persone colpite, come spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’Uos Prevenzione Malattie Infettive dell’Ats ValPadana. Va peggio nel Mantovano, dove i casi sono cinque, di cui due persone ricoverate in gravi condizioni dopo aver riscontrato una forma di encefalite dovuta al virus.

La sorveglianza, quindi, rimane molto alta, con un lavoro di grande sinergia con il comparto veterinario di Ats. Scopo delle autorità sanitaria è di escludere possibili focolai e avvisare gli amministratori dei Comuni interessati in modo che possano procedere alla disinfestazione dalle zanzare.

A livello regionale, la sorveglianza veterinaria ha mostrato la circolazione del virus del Nilo occidentale in tutte le province lombarde ad esclusione di quelle di Monza, Lecco, Bergamo, Sondrio.

Come ha sottolineato la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, nella nostra Regione è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale, che prevede il monitoraggio sia delle infezioni nelle zanzare, sia negli equidi, sia negli uccelli, oltre ovviamente ai contagi negli uomini.

L’INFEZIONE: COSA SAPERE – Il virus del Nilo occidentale (conosciuto con la denominazione inglese di ‘West Nile Virus’) è un Arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta.

L’infezione umana è in oltre l’80% dei casi asintomatica; nel restante circa 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale. Nell’ 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. Le diagnosi nei casi umani sono state confermate dai due laboratori di riferimento, l’IRCCS di Pavia e l’ASST FBF-Sacco di Milano. Non esiste una terapia specifica e, nei casi gravi, è esclusivamente di supporto.

LA PREVENZIONE – Regione Lombardia raccomanda quindi di adottare tutte le misure di prevenzione per evitare le punture di zanzare: possono essere utilizzati repellenti quando si soggiorna all’aperto; insetticidi e zanzariere per gli ambienti chiusi.

Alcuni semplici interventi possono essere efficaci a ridurre la diffusione della zanzara: in orti e giardini, è utile coprire con coperchi ermetici, teli di plastica o zanzariere ben tese, tutti i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana da irrigazione (cisterne, secchi, annaffiatoi, bidoni e bacinelle).

In cortili e condomini è importante pulire un paio di volte all’anno tombini e pozzetti, applicare una zanzariera a maglia fine sopra il tombino per impedire alle zanzare di deporvi le uova, durante la stagione umida, trattare ogni 15 giorni circa i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi.

Ed ancora, nelle grondaie, verificare che siano pulite e non ostruite, nei cimiteri introdurre il prodotto larvicida nei vasi di fiori freschi o sostituirli con fiori secchi o di plastica.

Nei sottovasi è utile non far ristagnare acqua al loro interno e, se possibile, eliminarla, infine negli abbeveratoi di animali è necessario cambiare quotidianamente l’acqua e lavarli con cura.

Regione Lombardia raccomanda inoltre ai Comuni di mantenere alta l’attenzione alle misure di prevenzione in particolare la comunicazione ai cittadini e agli amministratori di condominio sulle buone pratiche da utilizzare e l’attività di manutenzione ordinaria (sfalcio d’erba e attività larvicida per tombini).

LaBos

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