Il caro energia costa 10,7 mln al Comune
Riscaldamenti spenti fino al 29 ottobre
Varate misure per il risparmio, per l'illuminazione pubblica sono in corso confronti con il gestore e la Prefettura sulla riduzione dell’illuminazione dei monumenti nelle ore notturne e una rimodulazione di orario e di intensità dell’illuminazione in vie della città concordate con le autorità di pubblica sicurezza
Anche a Cremona, come in altre città della Lombardia, il riscaldamento si potrà accendere dal 29 ottobre, anziché dal 22. E’ in fase di predisposizione un’apposita ordinanza sindacale che sarà pubblicata lunedì 24 ottobre. Tale provvedimento riguarda edifici pubblici (ad eccezione di strutture sanitarie, asili nido e scuole materne e residenze per anziani), abitazioni private e imprese. Una decisione presa in quanto le temperature continuano ad essere più alte rispetto alla media stagionale e perché è necessario ridurre i consumi considerata la crisi energetica in corso, nonché la crisi climatica.
Il caro bollette incombe anche sul Comune. Nel 2022 è stata prevista una spesa di 10,7 milioni di Euro, 5,8 milioni in più rispetto al 2021, più del doppio se il trend dei costi continuerà anche negli ultimi tre mesi dell’anno. Nel bilancio preventivo, grazie a risparmi e variazioni, sono già stati destinati 2,6 milioni di Euro per queste spese aggiuntive e 1,4 milioni di Euro è il contributo arrivato dal Governo. Ma queste risorse non bastano.
Nel frattempo l’Amministrazione, per ridurre i consumi, si è già attivata. E’ stato consegnato ed illustrato ai dipendenti comunali un apposito decalogo e si stanno monitorando i consumi (SCARICALO QUI). Nelle scuole sono state rimodulate le temperature e i dirigenti scolastici sono stati invitati ad attenersi alle disposizioni contenute nel recente decreto del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
Sono state inoltre definite con le società sportive azioni di risparmio in linea con le indicazioni delle Federazioni: temperature massime nelle palestre scolastiche a 17°C e nelle strutture indipendenti a 16° C; spegnimento alle 21,30 del riscaldamento delle strutture indoor, chiusura anticipata alle 21,30 dei campi da calcio, divieto di utilizzo delle docce per gli sport indoor (escluse le squadre di massima serie). Per gli impianti natatori l’accordo è di abbassare temperature di vasche e spogliatoi.
L’Amministrazione, confrontandosi con ANCI, ha avviato un’analisi dei contratti in essere (elettricità, gas e illuminazione), molti dei quali stipulati con Consip, Centrale acquisti della pubblica amministrazione, società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica sono in corso confronti con il gestore e la Prefettura sulla riduzione dell’illuminazione dei monumenti nelle ore notturne e una rimodulazione di orario e di intensità dell’illuminazione in vie della città concordate con le autorità di pubblica sicurezza.
Sul fronte teleriscaldamento, a seguito di un accordo con A2A, è stato garantito un tetto al prezzo del gas fino a settembre. Entro la prossima settimana A2A definirà l’investimento per gli ultimi tre mesi. L’Amministrazione, a tale riguardo, ha chiesto che abbia la stessa portata di quanto messo in campo nelle altre città del gruppo.
In ogni caso, è fondamentale un’azione forte del nuovo Governo a favore dei bilanci dei Comuni perché Cremona, come le altre città, non può né vuole tagliare servizi in un momento così drammatico per tutti.