Chiesa

Il Vescovo: "Preghiamo per la Pace
eterna, ma anche per quella terrena"

Preghiera nella Giornata dei Defunti al comitero monumentale, Napolioni: "Siamo una società sempre più anziana, abbiamo quindi tempo per preparaci, questa vecchiaia ci è data per ritrovare l'essenziale.

foto Sessa

“Ci sono tante occasioni per recarsi al cimitero: oggi siamo qui insieme, come città, in un pellegrinaggio e in comunione, la stessa comunione che nella vita eterna godremo nell’incontro con Dio. Questa certezza di fede dà un senso straordinariamente bello al venire qui”. Sono le parole pronunciate dal Vescovo Antonio Napolioni all’apertura della preghiera in suffragio del Defunti, che si è svolta nell’androne monumentale del Cimitero, nel pomeriggio del 2 novembre.
Dopo l’invocazione a Dio affinché perdoni e doni la pace ai defunti, è seguita la lettura del brano sulla resurrezione di Lazzaro, dal Vangelo di Giovanni.

“Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me non morirà in eterno”, queste le parole che Gesù indirizza alle sorelle Marta e Maria, che insieme al fratello Lazzaro lo avevano accolto nella casa di Betania. “Anche il dolore – ha detto il Vescovo – fa parte della frequentazione di quella casa da parte di Gesù. Maria sceglie ciò che è decisivo, ciò che rende possibile un vero servizio: l’ascolto della Parola”.
“Siamo una società sempre più anziana”, ha detto ancora, “abbiamo quindi tempo per preparaci, questa vecchiaia ci è data per ritrovare l’essenziale, per addomesticarci vicendevolmente. Nella casa di Betania c’è fiducia in Gesù, perchè lui si è lasciato addomesticare da questa famiglia; è venuto nel mondo affinché ci abituiamo a stare con lui”.

Ma il pensiero del Vescovo è andato anche al momento attuale, carico di tensioni: “Preghiamo perchè non sia solo la pace eterna a venirci incontro, ma anche quella terrena”. gb

foto Sessa

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