Pizzetti: "Tamoil, la priorità era il lavoro
Paradossale che la Sinistra non se ne renda conto"
"Che un consigliere comunale di sinistra non si renda conto delle condizioni date e consideri secondaria la difesa dei lavoratori è al tempo stesso paradossale e inquietante", commenta l'ex deputato e senatore Pd i giudizi recenti di Lapo Pasquetti sull'azione civile promossa dal Cmune nei confronti della ex raffineria. "Si convinca il consigliere di Sinistra Italiana.
Meglio un risarcimento tardivo che lavoratori e famiglie sul lastrico. È purtroppo un tempo triste per la sinistra ideologica e si spiega anche così il successo della destra sociale".
E’ la “conferma di una sinistra salottiera che guarda la realtà da una finestra dorata”. Il plauso di Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) alla decisione del Comune di intentare causa civile a Tamoil per 40 milioni, con contestuale critica alle scelte attuate all’epoca della chiusura della raffineria, chiama in causa Luciano Pizzetti, uno dei protagonisti principali di quella complicata stagione che portò alla firma dell’accordo tra Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise), parti sociali, enti locali e azienda, sottoscritto nella notte fra l’1 e il 2 aprile 2011.
“Leggo le affermazioni dell’avvocato Lapo Pasquetti su Tamoil”, risponde oggi Pizzetti, all’epoca senatore per il Pd. “La conferma di una sinistra salottiera che guarda la realtà dalla finestra dorata. Che considera il lavoro questione demodé, da far sottostare ad ogni altra questione. Ben più rilevante ovviamente. Così non importa che si siano salvaguardati i diritti e le condizioni di vita di tanti lavoratori e delle loro famiglie.
Non importa che si sia evitata una bomba sociale in questo piccolo territorio. Certo, erano lavoratori Tamoil. Operavano in una raffineria non in una cioccolateria. Che produceva inquinamento. Ma che colpa avevano? Perciò, all’epoca, insieme ai sindacati e al sindaco Perri, ci siamo battuti al loro fianco. E per avviare le prime concrete azioni di bonifica a carico di Tamoil.
Le azioni risarcitorie non venivano in alcun modo pregiudicate. Come poi si è visto. Ma in quel preciso momento, le priorità erano le molte persone che stavano perdendo il lavoro e salvare le canottieri. Ricordo benissimo le difficili condizioni della trattativa a Cremona e soprattutto al Ministero del lavoro. Giorni e notti. Non era possibile in quella fase tenere insieme tutela dei lavoratori, avvio della bonifica e azione risarcitoria globale. Abbiamo scelto di impegnarci per i diritti dei lavoratori e per l’avvio dell’attività di prima bonifica, con particolare riguardo alle condizioni delle società canottieri a rischio chiusura. Abbiamo davvero ottenuto un buon risultato.
L’avvocato Pasquetti definisce tutto ciò “osteggiare” l’azione risarcitoria. Incredibile. Quell’azione risarcitoria che poi Ruggeri ha avviato, ma quel milione ancora non s’è visto. E che il Comune ora può giustamente perseguire, ma quei 40 milioni chissà se e quando si vedranno. Ciò che è bene fare oggi non era consentito di fare allora. Perché tutto sarebbe saltato. Allora ottenemmo un bel risultato, senza il contributo dell’avvocato Pasquetti e senza inseguire le sue chimere”.
Ma la replica di Pizzetti va più a fondo e scava un solco nel centrosinistra a proposito della complessa partita del conciliare le esigenze dei lavoratori e quelle dell’ambiente. “Che un consigliere comunale di sinistra non si renda conto delle condizioni date e consideri secondaria la difesa dei lavoratori è al tempo stesso paradossale e inquietante. Si convinca il consigliere di Sinistra Italiana.
Meglio un risarcimento tardivo che lavoratori e famiglie sul lastrico. È purtroppo un tempo triste per la sinistra ideologica e si spiega anche così il successo della destra sociale. Un tempo Forattini rappresentó Berlinguer in pantofole nel mentre sfilava un corteo di lavoratori.
Fu una ferita immeritata da cui comunque occorreva imparare. Pasquetti non ha imparato da Berlinguer, ha solo preso in prestito le pantofole di Forattini. Sorrida di meno, sono sorrisi che fanno piangere la sinistra italiana. Perché molti di coloro che sogna di voler rappresentare, così facendo si fanno rappresentare da altri che sinistra non sono. Elezioni docet”. gb