Signoroni replica: "Siamo per il
fare, ad altri retorica astensionismo"
"Non vi sono Comuni di serie A e B, ma Comuni, con priorità differenti e diverse istanze"
“Non vi sono Comuni di serie A e B, ma Comuni, con priorità differenti e diverse istanze”. Inizia così la replica del presidente della Provincia di Cremona Paolo Mirko Signoroni dopo l’attacco del gruppo di centrodestra che si era astenuto su due punti all’ordine del giorno dell’ultimo Consiglio provinciale e avevano accusato una differenza di trattamento e di possibilità di accesso ai “tavoli che contano”.
“A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, – dice ancora Signoroni – ricordo progetti in corso, opere ed asfaltature, fra cui quelli eseguiti a Pandino, Ripalta Cremasca, Castelvisconti, Palazzo Pignano, ponte a Isola Dovarese, la rotonda a Genivolta, la ciclabile Tornata-Calvatone lungo la SP 77 e riqualificazione della stessa; anche su quest’ultima opera vi è stato astensionismo del Centro Destra”.
Il presidente quindi prosegue: “Forse sfugge, infatti, peraltro in tempi di tagli costanti ai bilanci, quanto fatto, grazie anche ai miei predecessori, dal 2014 ad oggi, e quanto si sia investito, intercettando, attraverso i nostri uffici, forme diverse di finanziamento, per rendere le nostre strade più sicure e moderne su tutto il territorio e non mi riferisco solo interventi sul fronte viario, ma anche a quelli attuati, per esempio, nell’edilizia scolastica. Milioni di euro”.
“Tuttavia – dice ancora – la presa di posizione del Centro Destra, capibile ma non condivisibile, dell’astensione si genera su ideologie politiche: certo, ad inizio mandato avevo chiesto a tutti i colleghi di costruire un percorso insieme, proponendo deleghe anche a chi non stava tra i banchi della maggioranza, ma proprio per queste stesse ragioni politiche tali deleghe sono state rifiutate. Le stesse ragioni politiche che portano al continuo astensionismo”.
Signoroni poi ricorda “quante riunioni, peraltro volute in presenza fisica, a livello informativo, si tengono con gli stessi consiglieri, durante la quali si illustrano documenti, si discutono ed analizzano e poi in Consiglio provinciale si riprende nuovamente la discussione, facendo così svuotare di senso la stessa presentazione in altre sedi, che non sono appunto quelle delle sedute consiliari”.
“Quindi – conclude – non stiamo parlando di metodo, di co-costruzione di un progetto per un territorio, ma di presa di posizione ideologica di taluni, volta a ribadire ogni volta che il Presidente della Provincia non è inclusivo, che non si condividono le questioni, peraltro dopo averle presentate in riunioni pregresse. Da qui ognuno tragga le sue conclusioni: noi siamo per il fare, ad altri la retorica ed astensionismo”.