Cultura

Gadda in guerra, decifrato
un taccuino dello scrittore

Presentata nei giorni scorsi a Cremona la campagna diagnostica realizzata dal Laboratorio Arvedi dell'Università di Pavia su iniziativa del Centro Studi Gadda, che ha consentito di decifrare un taccuino dello scrittore fino ad oggi illeggibile.

La Sala Quadri del Palazzo Comunale di Cremona ha ospitato nei giorni scorsi la presentazione di un intervento di analisi che sembrava impossibile e invece ha consentito di decifrare un taccuino dello scrittore Carlo Emilio Gadda fino ad oggi illeggibile: è l’innovativa campagna diagnostica realizzata nel Laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia su iniziativa del Centro Studi Gadda, di recente creato al Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, realtà entrambe con sede nella città del torrazzo. Il quaderno, affidato da Gadda all’amico Bonsanti e oggi conservato nel Gabinetto Vieusseux di Firenze, era stato danneggiato dall’alluvione del 1966 al punto che i restauratori avevano dovuto rivestirne la superficie con carta giapponese per salvarlo. Il lavoro di analisi nel Laboratorio Arvedi -effettuato in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano- è stato lungo e complesso, ma ha fornito i risultati sperati. Le annotazioni emerse dal taccuino saranno oggetto di approfonditi studi, intanto da una prima lettura emerge che le informazioni in esso contenute sono significative; il recupero contribuisce così a ricostruire la storia di uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento. Il servizio di Federica Priori

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