Trasporti, studio Mobilitevolution: non si può mirare a mobilità sostenibile senza forte sistema
(Adnkronos) – Non si può mirare alla mobilità sostenibile senza un forte sistema di Trasporto Pubblico Locale, che necessita di una prospettiva di sviluppo a lungo termine per garantire il futuro del settore. Questo è il principio chiave che emerge dallo studio Mobilitevolution, presentato oggi presso il Museo Maxxi di Roma, dagli esperti dell’Associazione Trasporti Asstra. Il gruppo di ricerca, che in Italia coinvolge 145 aziende, ha individuato quattro principali aree di intervento necessarie per raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile.
In primo luogo, si legge nel paper, sarà fondamentale delineare un intervento normativo che elimini ogni disomogeneità del quadro regolatorio nazionale rispetto alla normativa comunitaria. Scopo di questa unificazione deve essere la semplificazione e l’eliminazione di vincoli e limiti per le società partecipate. Il secondo termine chiave che gli autori enfatizzano riguarda le risorse, che devono necessariamente supportare e accompagnare gli investimenti, mirando a una maggiore flessibilità tariffaria a favore delle imprese, che promuoverebbe al contempo la limitazione del fenomeno dell’evasione tariffaria. In aggiunta, inoltre, il settore dovrà investire nell’innovazione, nella transizione energetica finalizzata all’acquisto di mezzi ad alimentazione alternativa. Ciò contribuirà a conciliare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e sociali con la sostenibilità economica della governance nella gestione dei sistemi digitali integrati. Da ultimo, infine, la mobilità non potrà prescindere da un incremento dei livelli di produttività del lavoro associato ad un sistema di relazioni industriali adeguato alle sfide del processo tecnologico.
“È assolutamente necessario – scrivono gli autori – prevedere il rifinanziamento, anche attraverso degli interventi strutturali ed automatici, del fondo carburanti a copertura dei maggiori costi sostenuti dalle imprese Tpl rispetto al 2021 per l’acquisto dei carburanti e dell’energia elettrica ed il potenziamento del credito”. Il Covid-19, concludono gli esperti, “la convergenza tra transizione ecologica e digitalizzazione e, a seguito del conflitto ucraino, la crisi energetica e l’inflazione, richiedono interventi mirati per favorire la competitività del settore, la stabilità del quadro normativo e la certezza delle risorse economiche a disposizione. Il settore ha dimostrato, specie in questi ultimi anni, una forte capacità di resilienza rispetto a tutti gli eventi, normativi, pandemici e bellici, che hanno inciso ed incidono sull’equilibrio economico-finanziario ed organizzativo delle imprese e sulle prospettive del settore. Occorre, oggi, un ‘ritorno al futuro’ da intendersi nel senso di uscire dalle logiche emergenziali e ridare al settore una visione ed una prospettiva di sviluppo di lungo periodo”.