Cronaca

Poliziotto accusato di doping, ma
processo "bloccato" da due testi

Si sta strascinando da più di un anno il procedimento penale riguardante l’operazione sul doping “Good Drugs” portata a termine nel dicembre del 2018 dagli uomini della Squadra Mobile di Cremona. Il processo è alle battute finali, ma ha subito tre rinvii, compreso quello di oggi, a causa dell’assenza di due testimoni del pm, due persone che avrebbero comprato gli anabolizzanti dall’imputato, l’ex poliziotto Vincenzo Catapano, 51 anni, napoletano, che prestava servizio nella sala operativa della Questura di Cremona. Uno dei testi non risulta abbia ricevuto la citazione, l’altro è irreperibile. Su sei udienze, la seconda celebrata il 7 ottobre del 2021, la metà è andata a vuoto, con il legale della difesa, l’avvocato Luigi Calabrese, che per tre volte è partito da Nocera Inferiore per Cremona solo per prendere la data del rinvio. A maggio, per di più, il giudice andrà in pensione, ed è deciso a chiudere il processo prima di lasciare il servizio. Ha quindi disposto il rinvio al prossimo 2 marzo con una nuova citazione dei due testimoni da parte della procura. Se si presenteranno, saranno sentiti, in caso contrario si passerà alle conclusioni e si andrà a sentenza. L’avvocato Calabrese ha già rinunciato a sentire i suoi testimoni della difesa.

Al suo assistito sono contestati la commercializzazione di sostanze dopanti, la ricettazione di anabolizzanti, il cui acquisto è vietato dalla legge, e la detenzione finalizzata allo spaccio di farmaci a base di nandrolone, considerato uno steroide anabolizzante ed inserito dal 2010 nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope. Secondo quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche, Catapano e altre due persone, queste ultime già uscite dall’iter giudiziario con una condanna e un patteggiamento in udienza preliminare, tutti frequentatori di una palestra di Cremona, avrebbero ceduto ad altri atleti amatoriali le sostanze proibite.

In particolare, Catapano avrebbe commercializzato, “procurandoli a numerosi appassionati di body building, farmaci e sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, idonei a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. Lo avrebbe fatto “al di fuori dei canali costituiti da farmacie aperte al pubblico, farmacie ospedaliere, dispensari e altre strutture”, “prendendo direttamente contatti con fornitori terzi e acquirenti e provvedendo direttamente all’approvvigionamento”.

Da parte sua, tra il 2015 e il febbraio del 2018, Catapano avrebbe ceduto a tre atleti un farmaco a base di nandrolone che deteneva presso la propria abitazione. Farmaco, questo, contenente una sostanza indicata nella tabella dei medicinali a base di stupefacenti e psicotropi.

Al poliziotto è contestata anche la ricettazione, in quanto, una volta ricevuti i farmaci, li avrebbe rivenduti.

Di body building, Vincenzo Catapano, è davvero appassionato. “All’età di sette anni ho iniziato con il nuoto”, aveva raccontato all’epoca dei fatti, “poi sono passato a fare karate, ma a 25 anni, quando sono entrato in polizia, per via dei turni che sballavano ho dovuto cambiare sport e mi sono appassionato al body building, ho fatto anche gare amatoriali”.

A casa di Catapano, durante la perquisizione, i suoi colleghi avevano sequestrato diverse sostanze trovate nel frigorifero. “Sì”, aveva ammesso lui, “ma sono esclusivamente per uso personale”.

Sara Pizzorni

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