Cultura

Il dattiloscritto sul dialetto cremonese
di Colli-Lanzi è diventato un libro

È trascorso più di mezzo secolo da quando Camillo Colli-Lanzi ha dattiloscritto l’opera “5.000 modi di dire del dialetto cremonese” scegliendo di donarla alla Biblioteca (all’epoca Governativa, oggi Statale) di Cremona e ora l’interessante e rara antologia della lingua locale è stata pubblicata da Cremonabooks per volontà del nipote dell’autore Giovanni Uggeri. L’editore prosegue così la valorizzazione della cultura del territorio, che passa anche attraverso il dialetto come sottolinea Fausto Cacciatori.

Nell’arco di 400 pagine, Colli-Lanzi spiega come una stessa parola -di cui fornisce il termine sia dialettale sia italiano- possa essere usata in contesti diversi.

Camillo Colli-Lanzi nacque a Tivoli ma trascorse la vita nella città del torrazzo, assorbendo il dialetto cremonese che diventò la sua lingua di espressione artistica. Qualche anno prima della scomparsa donò il volume alla Biblioteca, come ricorda la direttrice Raffaella Barbierato.

“5.000 modi di dire del dialetto cremonese” verrà presentato al pubblico giovedì 9 febbraio alle 16 in Biblioteca

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