Lavori al sottopasso: indagini
per escludere presenza ordigni

C’è un ulteriore possibile rischio di veder slittare i tanto attesi lavori al sottopasso di via Monviso, lungo tangenziale, periodicamente impraticabile per allagamenti da forti piogge. Per quanto remota, infatti, c’è la possibilità che lì sotto giacciano ancora alcune bombe della II guerra mondiale. A centinaia ne furono sganciate dal luglio del ’44 fino alla fine della guerra e proprio quella zona veniva presa di mira dagli aerei Alleati in quanto strategica per il collegamento ferroviario sul ponte di Po e per la presenza del deposito di carburanti dove ora si trova la raffineria.
Proprio per indagare la presenza di ordigni, la ditta incaricata dal Comune di effettuare progetto definitivo ed esecutivo del sistema anti allagamento, HS Engeneering, ha chiesto una proroga al 14 aprile per consegnare il tutto. Non è noto se abbia già effettuato i sondaggi, utili anche per valutare profondità della falda e permeabilità del terreno, oppure no. Fatto sta che questo è un progetto atteso da anni, di cui si parla solo in occasione delle forti piogge, ormai sempre meno frequenti.
Nel solo 7 luglio 1944 vennero sganciate 24 bombe che caddero tra edifici e serbatoi. 143 bombe finirono qualche giorno dopo nel Po e nei terreni circostanti. L’elenco potrebbe continuare, le fonti di archivio sono molto dettagliate in questo senso.
E’ improbabile che sia rimasto qualcosa di potenzialmente esplosivo sotto la tangenziale, visto che la costruzione della raffineria ha di certo imposto una bonifica a largo raggio, ma il supplemento di indagine è stato richiesto anche per questo motivo e potrebbe rallentare la tabella di marcia di un opera che attende da parecchi anni. Nel 2020, sulla scorta dell’ennesimo allagamento, il Comune commissionò il progetto a Padania Acque, che venne inserito nel piano opere pubbliche, ma restò al palo. Solo i fondi del Pnrr lo hanno ora sbloccato. gb
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