Cassa Padana, unanimità su
bilancio 2022 e rinnovato cda
Fiducia, ascolto, bisogni. Correttezza, trasparenza, solidarietà: cassa Padana ha celebrato la sua assemblea annuale sabato 20 maggio al teatro Morato di Brescia, dopo tre anni finalmente di nuovo in presenza. I soci (quasi 10mila quelli con diritto al voto) hanno votato il bilancio 2022 all’unanimità e rinnovato il Consiglio.
Per il triennio 2023/2026 è stata confermata la compagine uscente, guidata dal presidente Romano Bettinsoli, con l’uscita del consigliere Claudio Iseppi e l’entrata di Angelo Rivaroli. Presidente e vicepresidente saranno eletti nella prossima riunione del CdA.
“La nostra è una forte cultura mutualistica” ha esordito il presidente Bettinsoli aprendo i lavori dell’assemblea, “e come banca di comunità non faremo mai mancare il sostegno al territorio. Confido che anche i fondi del Pnrr siano centrati sull’aiuto alla comunità”.
“Il bilancio 2022 segna dati positivi”, ha spiegato il direttore generale Andrea Lusenti, “pur in un contesto difficile, con l’aumento dell’inflazione e i conseguenti costi maggiori sulle spalle di famiglie e imprese, Cassa Padana oggi è più forte anche perché ha lavorato bene su costi e ricavi negli anni passati. Abbiamo visto una crescita generale, distribuita ed equilibrata che ci ha consentito di superare i 65mila clienti. Anche per il futuro, la nostra resta una strategia orientata al rafforzamento della relazione con il cliente. Da una parte le famiglie esposte a rischi e nuovi bisogni che dobbiamo sostenere là dove non arriva lo Stato. Dall’altra le imprese che hanno sempre meno bisogno di banche che compiono attività, ma che invece cercano servizi di consulenza e di accompagnamento professionale nelle scelte rispetto a tante tematiche cruciali: dal passaggio generazionale, alla dimensione e alla gestione del patrimonio. Per il prossimo triennio proseguiremo sulla strada già avviata impegnandoci nella finanza straordinaria, come fonte di capitale per le imprese alternativo o complementare al credito bancario, e sulla digitalizzazione, obiettivo ormai irrinunciabile”.
“Come ha sempre fatto, Cassa Padana ha sostenuto il terzo settore” ha concluso Lusenti, “e lo ha fatto in forma innovativa con 17 progetti di crowdfunding con associazioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, di cui due già conclusi con successo, inseriti nell’iniziativa because che va ben oltre il solito contributo perché offre strumenti e metodologia progettuale al non profit per sostenere concretamente il proprio futuro”.