Nasce il Polo cremonese
dell'Università di Pavia
Si consolida l’impegno del Comune di Cremona e della Fondazione Arvedi Buschini a sostegno delle attività del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia in sinergia con il Museo del Violino: a questo proposito, nella mattinata di oggi – lunedì 10 luglio – presso la sede di Fondazione Arvedi Bruschini sono stati sottoscritti due atti importanti.
Da una parte l’accordo di collaborazione tra la Fondazione Arvedi Buschini, il Comune di Cremona, l’Università degli Studi di Pavia e la Fondazione Museo del Violino “Antonio Stradivari” nell’ambito del nuovo progetto congiunto denominato “Polo cremonese dell’Università di Pavia” con il finanziamento quinquennale, rinnovabile per altri cinque, della Fondazione Arvedi Buschini a favore del Laboratorio Arvedi di Diagnostica non Invasiva dell’Università di Pavia con sede presso il Museo del Violino.
Dall’altra l’accordo (lettera di intenti) tra Comune di Cremona, Fondazione Arvedi Buschini e Università di Pavia, in cui, anche alla luce degli investimenti fatti dal Comune sulla sede dell’Università e dei percorsi progettuali come il piano di salvaguardia del patrimonio Unesco, che vedono l’Università di Pavia al centro, il Comune conferma il finanziamento quinquennale in atto per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e si impegna a rinnovarlo per altri 5 anni alla scadenza della attuale convenzione.
I due atti tracciano dunque il percorso di crescita del sistema Universitario cittadino per i prossimi anni a venire e consolidano la rete di relazioni tra tutti i soggetti coinvolti: istituzioni, università e mondo economico a favore della formazione, della ricerca scientifica e per la crescita professionale dei giovani.
In questi anni il Laboratorio Arvedi ha avviato collaborazioni di ricerca con importanti istituti internazionali, quali ad esempio il Getty Institute di Los Angeles, il Metropolitan Museum of Art di New York (Department of Scientific Research) e la Korean National University of Cultural Heritage della Corea del Sud. Lo staff del Laboratorio ha raggiunto risultati scientifici importanti nella sinergica collaborazione con il Museo del Violino: ad oggi sono stati analizzati più di cento strumenti ad arco storici, sia di collezioni pubbliche che private, e almeno venticinque violini del grande maestro Antonio Stradivari. Le analisi si sono concentrate nella caratterizzazione delle vernici storiche, nei trattamenti del legno e nell’utilizzo dei coloranti e dei pigmenti.
Inoltre il Laboratorio è riuscito ad identificare con esattezza le tipologie di colle utilizzate da Stradivari nella costruzione dei suoi straordinari strumenti. I numerosi risultati raggiunti sono stati condivisi con i liutai cremonesi attraverso corsi di aggiornamento, sempre con il coordinamento dell’Ufficio dell’Unesco della città di Cremona.
Ed è proprio sulla base di questi lusinghieri risultati, conseguiti anche sul piano internazionale, che la Fondazione Arvedi Buschini ha deciso di rinnovare il suo impegno a favore del Laboratorio.
Il Comune, l’Università e la Fondazione Arvedi Buschini – si legge nella lettera d’intenti – si impegnano a rinnovare la propria collaborazione a sostegno del sistema universitario cittadino, della crescita formativa e della conoscenza dei giovani ciascuno per le proprie competenze.
In particolare, con l’avvio del “Polo Cremonese dell’Università di Pavia” e la conferma dei finanziamenti di tutti gli enti si rafforza in modo essenziale un vero e proprio “centro culturale scientifico-diagnostico”, indirizzato al rafforzamento del supporto scientifico e diagnostico del Museo del Violino, con una particolare convergenza tra il Laboratorio Arvedi di Cremona e il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali. Ma non solo. Si potenzia anche il Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali attraverso il supporto scientifico e il consolidamento delle competenze tecniche della figura del restauratore di strumenti musicali e scientifici e il Sistema Museale cremonese, che già lavora in sinergia con il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e il Laboratorio Arvedi, con una più specifica convergenza verso lo studio e la conservazione dei Beni Culturali oltre che in un affiancamento scientifico e diagnostico funzionale alla loro valorizzazione.
Cremona conferma il suo investimento in ricerca, formazione e giovani. Sempre di più attenta a elevare la sua naturale predisposizione all’eccellenza in ambito liutario, ampliando le sue conoscenze tecnico-scientifiche per essere un riferimento anche in questo ambito a livello internazionale.
Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno del Comune e degli altri Enti locali, al lungimirante contributo di Fondazione Arvedi Buschini, all’elevato livello di competenza garantito dal Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali, per una sempre più forte crescita culturale della città e la sua affermazione come luogo unico al mondo, patrimonio dell’umanità.
I firmatari degli atti: per la Fondazione Arvedi Buschini, Cav. Giovanni Arvedi, per il Comune di Cremona, Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, per l’Università di Pavia, Giampaolo Azzoni, prorettore vicario, per la Fondazione Stradivari, Roberto Zanchi, vice presidente.
Erano presenti: per la Fondazione Arvedi Buschini, Mario Arvedi Caldonazzo e Gerardo Paloschi; per il Comune di Cremona, l’assessore alla Cultura Luca Burgazzi; per l’Università di Pavia, il direttore del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali Claudio Vela e Marco Malagodi, responsabile Laboratorio Arvedi.