In ospedale mancano 12
anestesisti: bandito concorso


La carenza di anestesisti è un problema sempre più pressante per l’ospedale di Cremona, che ha pubblicato in queste ore un bando per l’assunzione di 12 figure professionali di questo tipo. Una ricerca che ha carattere di urgenza, soprattutto considerando che le procedure concorsuali indette sinora dall’azienda non hanno sortito effetto.
Il concorso prevede quindi un’assunzione a tempo indeterminato per operatori che dovranno prendere in mano una situazione complicata, che ha portato anche alla creazione di lunghe liste di attesa, fino a sei mesi, per piccole prestazioni chirurgiche, come l’intervento alle emorroidi o la rimozione della colecisti in laparoscopia. I professionisti del settore sono infatti pochi – una trentina quelli presenti in azienda attualmente – e devono concentrarsi sugli interventi urgenti.
“Stiamo cercando un numero importante di professionisti, perché si considerano le esigenze sia del presidio di Cremona sia di Oglio Po” evidenzia il dottor Enrico Storti, direttore della Terapia Intensiva e Anestesia dell’Asst di Cremona. “Non si tratta solo di coprire dei buchi di organico, che ovviamente ci sono, quanto di prepararsi a quello che sarà il futuro, con un potenziamento dell’attività chirurgica dell’ospedale, anche a fronte di una domanda che si è intensificata”.
D’altro canto, quella dell’anestesista è una professione che sta cambianto e si sta evolvendo. “Il lavoro dell’anestesista e rianimatore non è solo quello di sala operatoria, ma si estrinseca anche in altre attività, ossia l’assistenza a tutte quelle procedure che richiedono sedazione, come gastroscopie, broncoscopie, tac, risonanze, angiografie e via di seguito” spiega il primario. “Tutti punti di cura all’interno dell’ospedale in cui deve essere presente un anestesista. Dunque diventa sempre più importante adeguare l’organico alle nuove richieste. Non dimentichiamo poi che c’è tutta la parte di emergenza-urgenza che Cremona gestisce, e che è complessa perché riguarda l’arrivo del paziente in pronto soccorso”. Senza contare la riorganizzazione della terapia intensiva e sub-intensiva, per la quale sono partiti recentemente i lavori, e che comporterà un impegno ancora maggiore.
Dunque l’Asst ripone grande fiducia nell’adesione a questo bando. “Penso che Cremona sia un ambiente in cui si lavora bene, con un benessere organizzativo di ottimo livello e mi auguro che questo bando possa trovare una buona risposta” evidenzia il medico. L’auspicio è anche, ovviamente, quello di ridurre le liste d’attesa, incrementando l’attività.
La carenza di anestesisti e rianimatori è endemica, ma ha motivazioni profonde: “E’ un lavoro complicato, che richiede grande passione, studio continuo, è soggetto ad una pressione medico legale importante, e incide sulla qualità di vita” conclude Storti.
Laura Bosio