Politica

Pontida, la Lega cremonese sta con
Salvini. L'ex Burgazzi al vetriolo

La Lega cremonese marcia compatta a fianco del suo leader Matteo Salvini e non cavalca quelle divisioni che pure sono emerse a livello nazionale a margine del raduno di Pontida, momento simbolico e fondativo della Lega. La presenza di Marine le Pen ha molto irritato i militanti della prima ora, come Mario Borghezio, mentre l’ex Ministro Castelli da tempo non  ha più la tessera in tasca.

Da Cremona ieri si è mosso un pullman con 40 persone, tra miltanti e simpatizzanti, in testa il segretario cittadino Mirko Poli e la capogruppo in Comune Simona Sommi. “Pontida è sempre un momento per poter scambiare esperienze ed avere informazioni a livello politico. E’ un momento in cui si ride e si cherza, ma è anche di confronto”, afferma Poli che nega divisioni interne alla Lega e all’interno della maggioranza di Centrodestra per quanto rigarda ad esempio l’immigrazione, con Meloni che incontra Von der Leyen a Lampedusa Salvini che invita Le Pen sul palco di Pontida: “Noi abbiamo una identità nostra, siamo presenti da parecchi anni nel Governo. Io rivendico l’esperienza vissuta e quella dei nostri parlamentari, semmai all’interno della maggioranza ci sono diversi modi di interpretare le cose, diverse angolazioni. In una squadra di governo è giusto che sia così.

“Mi spiace che si usi questa leva di Lampedusa per rimarcare le differenze. Purtroppo c’è una situazione pronta ad esplodere, è sotto gli occhi di tutti, non fa piacere neanche agli elettori del Pd, di FI, dei 5stelle. Salvini se ne è ben guardato di entrare a gamba tesa sulla situazione attuale, ricordo che ha ancora un processo in atto per avere dato corso a quello che il suo elettorato chiedeva … Tutti vorremmo un’immigrazione più ordinata”.

“Parlare di due Leghe non è giusto; la Lega è una sola, giustamente Salvini ha ricordato che senza Umberto Bossi ora non saremmo qui a Pontida. E’ chiaro però che c’è stata un’evoluzione e le esigenze oggi sono diverse rispetto agli anni della fondazione. Io rispetto chi è ancora vicino a quelle idee, ma occorre guardare un po’ più lontano”.

Ma al di là degli scenari nazionali, gli interessi della Lega sono soprattutto radicati nei territori, ricorda Poli: “Noi ci rapportiamo direttamente con le persone, per questo siamo e saremo presenti nei quartieri delle città, anzi invito tutti a venirci a segnalare le problematiche, penso ad esempio a temi quali viabilità e sicurezza”.

Due pullman sono invece partiti da Crema, tra loro anche il consigliere regionale Riccardo Vitari, salito anche sul palco insieme ad Attilio Fontana e alla compagine leghista in regione. Apprezzabili gli interventi di Salvini e le Pen: “La Lega di Crema e anche quella di Cremona ci tengono particolarmente a questo evento dove è possibile incontrare i nostri parlamentari. Calderoli è intervenuto e ci auguriamo che l’autonomia passi in Parlamento; è fondamentale che passi, non solo per il bene della Lombardia ma per tutte le regioni, fondamentale che si responsabilizzino”.

Quanto alle proteste dei veneti sulla presenza dell’esponente francese: “Ieri c’è stato un confronto con la Liga veneta e non ho visto questo screzio, anche quando ha parlato Le Pen c’è stata una ovazione. Non voglio spegnere la polemica, ma credo proprio che non ci sia, almeno questo è ciò che ho percepito”.

“Con Le Pen sono d’accordo sul fatto che non possiamo diventare il porto dell’Europa. Anche sul discorso della libertà siamo allineati, libertà intesa come possibilità di crescita per tutta la Lombrdia e per tutta Italia”.

Al raduno di Pontida guarda con occhi del tutto disincantati Pietro Burgazzi, leghista della prima ora che tre anni e mezzo fa ha lasciato il Carroccio – dopo esserne stato anche segretario cittadino – per unirsi a Fratelli d’Italia:

“Io a Pontida ci sono sempre andato, tutti gli anni. Poi ho smesso: sono sempre stato per la Lega Nord, da quando l’hanno trasformata in una Lega ‘democristiana’ per me non ha più avuto senso. Ho partecipato a tante riunioni, sentivo dire ‘no Europa, no euro’ e poi sono rimaste solo parole al vento. Per me è stata una presa in giro”.

Quanto alla presenza di Le Pen: “L’hanno invitata per attirare gente sul prato, ma non ha avuto l’effetto che si aspettavano. L’ultima Pontida già stava zoppicando, spostavano il palco in avanti una decina di metri e davano l’impressione del pienone… siamo vecchi del mestiere, certe cose si notano. Noi siamo stati leghisti di vecchia data, adesso la Lega ha mantenuto solo il nome, gli ideali non ci sono più. E quanto all’autonomia, ne parleremo quando la vediamo, sai quante volte ne ho sentito parlare? Come quando abbiamo fatto i ministeri a Monza, vi ricordate com’è finita? Non ci credo più molto”.

Giuliana Biagi

 

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