Economia

Autonomia energetica, Cna:
"Servono politiche avanzate"

“La manovra finanziaria deve focalizzarsi sulle priorità. Le infrastrutture necessarie ad una riduzione della dipendenza energetica del Paese sono il cuore del rilancio competitivo.” Lo afferma Giovanni Bozzini, presidente di Cna Lombardia, che in queste settimane rilancia anche a Regione Lombardia l’appello di Cna Nazionale a lavorare su una grande campagna per il fotovoltaico sui tetti dei capannoni delle Pmi.

“I fronti sono molteplici” aggiunge il segretario Cna Lombardia, Stefano Binda. “Abbiamo almeno tre grandi questioni sul tavolo: la campagna per il fotovoltaico sui tetti delle Pmi italiane, lo sblocco della decretazione attuativa per le Comunità energetiche, su cui abbiamo una legge regionale del febbraio 2022 ancora inattuata a causa delle esitazioni a Roma e a Bruxelles. Ma soprattutto la contrastata vicenda sul rinnovo con evidenza pubblica delle concessioni per lo sfruttamento delle sorgenti di energia idroelettrica”.

Sul punto il presidente di Cna Lombardia è chiaro: “Ci auguriamo che a Roma non venga dato luogo ad alcun dispositivo di legge in grado di sottrarre ancora una volta spazio e titolarità a Regioni e territori nel rinnovo a gara delle concessioni per il settore idroelettrico. È una battaglia di libertà in favore degli investimenti su imprese, famiglie ed enti locali”.

Cna Lombardia guarda con interesse e con favore all’azione di quanti, ad esempio in Valtellina, si stanno mobilitando per garantire sia le gare sia le monetizzazioni previste da Regione Lombardia a carico degli attuali concessionari. La sola energia gratuita vale per Regione Lombardia 260 milioni di KWh per l’anno 2022, monetizzati a 86 milioni di euro da distribuire per servizi ai cittadini.

Da Cna Lombardia si ribadisce pragmatismo: “Non si tratta di contrastare l’azione dei concessionari ma di abilitare il più possibile tutti i soggetti coinvolti a fare investimenti e a generare dividendi per sé e per le comunità locali. Non sarebbe in tal senso da escludere un’apertura a modelli di società miste tra pubblico e privato della gestione di questa risorsa cruciale per la competitività energetica”.

“Rinnovare ed efficientare gli impianti, intervenire sulla sicurezza, ridiscutere la cessione di energia per cittadini e imprese sei territori montani oggetto dello sfruttamenti idroelettrico – spiega Luca Longa, portavoce di Cna Lario Brianza in Valtellina -. Secondo alcune stime, proiettando sui territori nazionali gli interventi seguiti ai rinnovi delle concessioni in provincia di Bolzano, si potrebbero attivare 5000 MW di nuova potenza da efficientamento e 13200 GWh di energia rinnovabile, 30 miliardi di nuovi investimenti privati, crescita del Pil ed occupazione”.

 

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