Tribunale al collasso di personale
"C'è rischio fondato di paralisi"
Da anni il Tribunale di Cremona cerca di tirare avanti nonostante la cronica carenza di personale amministrativo, ma ora la situazione si è ulteriormente aggravata e c’è il rischio fondato di una paralisi degli uffici.
A lanciare il grido di allarme ci riprova il presidente Anna di Martino, che presto (si parla del prossimo gennaio) si ritroverà con una scopertura di ben otto persone: trasferimenti in blocco senza l’arrivo di nuove risorse. “In seguito ad un interpello nazionale bandito il 26 luglio di quest’anno per posti vacanti di personale amministrativo”, ha spiegato il presidente, “il Tribunale di Cremona si troverà privo di otto unità. Sono trasferimenti certi, e il nostro Tribunale è quello che ha la maggiore penalizzazione, perchè a fronte delle partenze non ci sono nuove entrate”.
A lasciare palazzo di giustizia di Cremona saranno un direttore amministrativo, attuale responsabile dell’ufficio Spese di Giustizia, trasferito a Lodi, un funzionario giudiziario responsabile della cancelleria del Dibattimento, che andrà a Pavia, un assistente giudiziario della cancelleria del Lavoro, destinato a Parma, e un assistente giudiziario dell’ufficio Cancelleria di Esecuzione. Dal tribunale dovrebbe andare via anche un funzionario attualmente in distacco alla Procura generale di Brescia in seguito ad uno scambio di posti. Dall’ufficio del Giudice di Pace, invece, una delle due assistenti che si occupano del penale se ne andrà a Piacenza. Un ufficiale giudiziario e un funzionario, infine, lasceranno l’ufficio N.E.P. (Ufficio Unico Notificazioni Esecuzioni e Protesti).
Lo scorso 31 ottobre il presidente ha scritto al Ministero e al capo del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi, chiedendo di posporre l’esecutività di questi trasferimenti, almeno per il Tribunale e per il Giudice di Pace, e di immettere nuove risorse, almeno “nel settore nevralgico delle spese”.
Ciò che più preoccupa il presidente di Martino, infatti, è che rimarrà scoperto l’ufficio Spese di Giustizia, che necessita di un direttore che abbia competenze specialistiche. Un ufficio davvero fondamentale, se si pensa che si occupa del pagamento degli onorari, del pagamento degli avvocati ammessi al gratuito patrocinio e di tutta la contrattualistica. “C’è il rischio fondato di una paralisi del Tribunale”, ha detto il presidente, che ha espresso la sua preoccupazione anche all’Ordine degli avvocati di Cremona.
“Sono davvero preoccupata”, ha ammesso il presidente, che lancia un appello affinchè le autorità politiche e civili della provincia di Cremona intervengano, “perchè questa è una di quelle mazzate alle quali non si può supplire con risorse interne alternative. Quello che manca è una politica di programmazione. Chi se ne va deve essere sostituito”. Purtroppo “le speranze di queste risorse sono prossime allo zero se uno guarda alla bozza della Legge di Bilancio dove l’unica misura economica per il settore Giustizia attiene al fondo necessario alla stabilizzazione dei magistrati onorari”. A questo punto, “se non si è più in grado di mantenere il Tribunale, si abbia il coraggio di fare una revisione”.
Sara Pizzorni