Il ministro Nordio: "Entro il 2026
colmeremo il vuoto di organico"
Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha voluto essere presente alla cerimonia per l’apertura del nuovo anno giudiziario alla Corte d’Appello di Brescia, la cui cerimonia è in corso nell’aula polifunzionale Campanato.
Presenti da Cremona il prefetto, Corrado Conforto Galli, il questore Michele Davide Sinigaglia, il comandante dei Carabinieri, colonnello Paolo Sambataro e il comandante della guardia di Finanza, Massimo Dell’Anna, oltre al presidente dell’ordine degli Avvocati di Cremona, Alessio Romanelli.
Dopo l’introduzione del presidente vicario della Corte d’appello, Antonio Matano e del Consigliere del Csm Roberto Fontana, che hanno fatto il punto della situazione ed evidenziato la grave carenza di organico che stanno vivendo tutti gli uffici giudiziari, è toccato a Nordio parlare, entrando nel merito della questione che più sta a cuore a chi vive e lavora nel settore. “Prima bisogna rendere la giustizia efficiente e solo dopo passare al secondo step, quello della giustizia giusta” ha detto il ministro.
Partendo dal tema del Pnrr, un plauso è andato al lavoro svolto dal Distretto di Brescia, di cui anche Cremona fa parte, che denota “segnali rassicuranti” grazie “al vostro virtuosismo”. Si tratta, per il ministro di “uno dei risultati migliori in Italia”. E in ottemperanza ai vincoli del Pnrr “per dare un segno di efficienza riusciremo entro il 2026 a colmare il vuoto di organico che è di circa 1300 unità oggi, tenendo conto anche dei pensionamenti” ha garantito.
Il problema, ha spiegato, è proprio “la precarietà dell’assunzione di un collaboratore amministrativo, che è fonte di demotivazione per chi opera nel settore”. Così “chi entra pensa subito a trovarsi posto nuovo perché sa che il suo contratto è a termine”. Lo sforzo del ministero dovrà quindi essere quello “di rendere più stabili e appetibili queste attività del personale assunto”. Ma si guarda oltre: non solo colmare l’organico mancante, ma aumentarlo, “perché la percentuale di magistrati italiani è molto inferiore alla media europea”. E ancora, “Daremo una sistemazione giusta ed equa ai giudici onorari, che sappiamo essere fondamentali nella amministrazione della giustizia e che sinora son stati trattari come figli di un Dio minore”.
Affrontato anche il tema della tecnologia, che vede oggi la legislatura in grande ritardo rispetto alle evoluzioni che si vivono quotidianamente. “Il cybercrime è un settore che ci interessa enormemente, sia perché possono esserci delle infiltrazioni, sia perché vi è una carenza di legislazione in questo senso: perché la tecnologia corre più veloce del legislatore”. Per questo si sta portando avanti un lavoro “con il supporto di università e Consiglio superiore della magistratura”.
Nordio ha poi parlato anche del codice rosso: “Abbiamo potenziato gli strumenti per ridurre quest’emergenza e il ministero opera un osservatorio permanente sulla violenza domestica”. Se anche “non basterà l’attività repressiva a eliminare il fenomeno”, “la giustizia e il legislatore devono fare la propria parte”. Focus anche sulla situazione del carcere, assicurando che sono stati stanziati nuovi fondi. “La vostra problematica carceraria è alla nostra attenzione, sono stati assunti 236 nuovi educatori penitenziari” ha evidenziato. In chiusura Nordio ha detto: “Iniziamo l’anno giudiziario con buona fiducia e buone aspettative”.
Laura Bosio
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