Cronaca

"Salviamo l'Europa", otto spunti
nel libro di Michele Bellini

A quattro mesi dalle elezioni europee, otto spunti di riflessione sulle tematiche più rilevanti che l’Unione sarà chiamata a dirimere, dal ruolo del Vecchio Continente nel complicato quadro internazionale alle politiche sull’immigrazione, passando per temi cruciali quali sostenibilità, energia, innovazione tecnologica. Ricordando che mai come in questi ultimi cinque anni le scelte compiute a Bruxelles stanno impattando fortemente sulle vite di tutti noi: dalla gestione della pandemia, agli investimenti del Pnrr (oltre 40milioni di euro riversati sulla sola città di Cremona), all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dal Green Deal fino ovviamente agli scenari di guerra dentro e ai confini del continente.

L’occasione per uno sguardo d’insieme sulle sfide del prossimo quinquennio europeo è stata la presentazione del libro di Michele Bellini “Salviamo l’Europa, otto parole per riscrivere il futuro”, Marietti 1820 editore, con la prefazione di Enrico Letta e la postfazione di Bruno Bignami, sabato pomeriggio nella sala della Società Filodrammatica, straordinariamente affollata.

“Affinché l’Europa non resti indefinitamente in vacanza – scrive Bellini nell’introduzione – deve provare a essere quel faro capace di guidare l’occidente verso politiche umane. Detto in altri termini, l’Europa deve ritrovare la sua anima, laicamente intesa, riequilibrando il rapporto tra politica e tecnica a favore della prima. Per mettersi in condizioni di parlare, la riflessione critica sul passato deve nutrire un percorso riformatore, ormai inevitabile.
La realtà mostra che i grandi ideali – la pace, la democrazia, la giustizia – non si raggiungono una volta per sempre, ma vanno continuamente conquistati. Questo vale anche per l’ideale Europa, che ha un grande bisogno di essere riconquistato. Non più solamente da una piccola élite di visionari, ma dal più largo numero di persone possibile”.

 

Un libro quindi che rimarca l’urgenza di salvare il sogno europeo, e che nasce dalle diverse traiettorie seguite dal 32enne Michele Bellini  in questi anni, un percorso che ha intrecciato accademia, politica, cittadinanza attiva e divulgazione.

 Ciascun capitolo è introdotto da una domanda sul futuro dell’Europa: “Sapremo ripristinare il primato della politica per preservare la democrazia e la centralità della persona?”, si legge ad esempio all’inizio del capitolo sulla tecnologia. L’escamotage letterario del dialogo con il lettore è stato anche il modello proposto durante la presentazione di sabato, la prima di Bellini nella sua città (il libro è in vendita dal 1 marzo)  chiamando a partecipare quattro giovani protagonisti della vita cittadina, con esperienze diverse ma con a cuore la stessa idea della necessità dell’integrazione europea:  Roberto Rocca, ricercatore del Politecnico, esperto di sostenibilità delle produzioni industriali; Sara Guarneri imprenditrice con un interesse specifico sulla formazione degli addetti alle attività cantieristiche; Damiano Bonvicini, responsabile della comunicazione e Social Media Manager della Vanoli Basket; Saverio Simi, ramo commerciale di GiGroup, agenzia per il lavoro.

Con loro Bellini ha dialogato, declinando aspetti teorici ed esempi concreti.

L’ordine delle parole che corrispondono ai capitoli del libro non è casuale: si parte da «geopolitica», perché ogni ragionamento non può prescindere dal mutato contesto mondiale. Immediatamente
legata a essa è «allargamento», che, insieme all’integrazione differenziata, include le diverse forme attraverso cui è possibile relazionarsi all’Unione europea. Qualsiasi rapporto con l’UE quindi anche farne parte ha un impatto sulla «sovranità». Quest’ultima, a sua volta, si collega necessariamente alla quarta parola, che chiude la prima parte del libro, «democrazia». La seconda parte si apre con le due questioni che più stanno caratterizzando le dinamiche politiche del continente, la lotta al cambiamento climatico, sintetizzata nel termine «sostenibilità», e l’«immigrazione». Chiudono la questione economica, inquadrata nel concetto di «convergenza», e il grande tema della «tecnologia», che riprende sia il contesto geopolitico sia l’impatto sulla democrazia.

 

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