Cronaca

Psa, Piloni: "Regione in
forte ritardo su molti fronti"

“L’assessore Beduschi ci ha comunicato ieri che la situazione della peste suina africana è in continua e inesorabile evoluzione, ma che Regione Lombardia ha tutte le carte in regola per affrontarla, dal momento che sta facendo un ottimo lavoro di prevenzione e di contenimento, che tutti gli allevamenti sono sicuri, che ci sono i bandi per la biosicurezza e che tutti stanno lavorando molto bene, ma noi non ci sentiamo affatto rassicurati, perché in realtà la Regione è in forte ritardo su molti fronti, a partire da quello, fondamentale, della prevenzione” così il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni all’indomani della seduta della commissione Agricoltura a cui ha partecipato ieri pomeriggio, da remoto, l’assessore Alessandro Beduschi per un aggiornamento in merito alla diffusione della Psa in Lombardia e all’efficacia delle azioni messe in atto.

“Innanzitutto – dice Piloni – ci troviamo di fronte a un problema enorme che non può essere affrontato dal solo assessorato all’Agricoltura, ma, trattandosi di un virus altamente contagioso, dovrebbe coinvolgere, in primis, l’assessorato alla Sanità e poi, per le drammatiche implicazioni economiche che si riverseranno su uno dei settori più importanti per l’intero paese, anche l’assessorato allo Sviluppo economico”.

“I bandi per finanziare le misure di biosicurezza, poi, a oltre due anni dal primo capo trovato infetto sono stati soltanto due – incalza il consigliere – il secondo si è appena chiuso e le aziende ammesse dovranno aspettare il mese di dicembre per vedere i primi soldi, dopo ormai quasi tre anni… La vera prevenzione si fa intervenendo tempestivamente e permettendo a tutti di accedere alle misure di biosicurezza”.

“Quanto ai Got – aggiunge Piloni – i Gruppi operativi territoriali mai nati che inizialmente dovevano essere suddivisi per provincia e in seguito dovevano essere accorpati in un solo organismo regionale, scopriamo oggi che saranno invece accorpati ai distretti suinicoli che però ancora non esistono!”.

“Ancora non ci siamo – conclude – evidentemente il collega Ventura è tanto ottimista perché non conosce e non ha incontrato gli allevatori dei nostri territori, che sono molto preoccupati e a cui vanno date indicazioni chiare e semplici, oltre che a risorse per investire nella biosicurezza”.

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