Truffato da finta Dua Lipa, pm
indaga per istigazione suicidio
La Procura di Milano indaga con le ipotesi di reato di istigazione al suicidio e truffa aggravata sul caso di Gianfranco Bonzi, 59 anni e portiere di un palazzo in zona Brera, scomparso il 23 marzo scorso e poi ritrovato cadavere il 22 giugno nel fiume a Crotta d’Adda, con gli esiti del Dna che nei giorni scorsi hanno dato la certezza sull’identità.
L’uomo sarebbe rimasto vittima di un raggiro on line, una cosiddetta “truffa romantica”, da parte di qualcuno che si spacciava per la popstar britannica Dua Lipa, con cui lui era convinto di parlare sul web. Il fascicolo, riferisce l’Ansa, è stato aperto direttamente dal procuratore Marcello Viola, che poi dovrà valutare l’assegnazione al dipartimento competente per le indagini.
Sui social il 59enne aveva scritto: “questo è il mio ultimo post che pubblico e anche una delle ultime azioni della mia vita. La causa una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere”.
Le ultime immagini delle telecamere di sorveglianza l’avevano ripreso mentre usciva con un trolley dal palazzo di via Borgonuovo. Le indagini, condotte dai carabinieri, dovranno chiarire chi si celava dietro quel profilo fake con cui l’uomo ha chattato a lungo. Profilo dal quale sarebbero partite anche richieste di denaro e l’uomo nell’ultimo periodo avrebbe prelevato circa 5mila euro. Le indagini dovranno accertare anche se al 59enne era stato proposto un falso investimento in bitcoin.