Reti di comunità per prevenire
il disagio: convegno alla Cattolica
Trecento partecipanti tra ricercatori e professionisti della salute e decisori politici da tutta Europa e con rappresentanti anche da Stati Uniti e Australia: è stato aperto mercoledì mattina al campus dell’Università Cattolica di Cremona, il quindicesimo Congresso della Società Europea di prevenzione e ricerca dal titolo “Prevenzione nella e con la comunità”, organizzato in collaborazione con il Centro di Ricerca sullo sviluppo di comunità e la convivenza organizzativa dell’Università Cattolica. Un convegno realizzato con il patrocinio di numerose società scientifiche e l’apporto dei ministeri ed enti per la salute di Spagna e Francia.
“L’intento comune – ha spiegato Elena Marta, direttore del Centro di ricerca – è quello di provare a costruire una prevenzione che sia sempre più a misura di persona, che sia coprogettata con i cittadini stessi che sono i fruitori di questi servizi, insieme in una rete integrata dai servizi: dalle amministrazioni, dalle accademie, da tutti coloro che in qualche modo si occupano di questo tema”.
“Prendiamo una città del Nord – afferma Gregor Burkhart – per discutere sul ruolo e l’importanza delle comunità autogestite per organizzare la prevenzione, tanto contro la violenza, quanto prevenendo il consumo di sostanze pericolose. Non è la mano dura della politica che può prevenire questi fenomeni, ma l’insieme di tutti gli attori presenti in una comunità”.
Dell’importanza del convegno per la sede cremonese dell’Università Cattolica a Santa Monica ha parlato la Rettrice Elena Beccalli.
Il servizio di Simone Bacchetta