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Israele, Netanyahu ha un nuovo obiettivo nella guerra contro Hamas

(Adnkronos) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha aggiunto un nuovo obiettivo nella guerra in corso contro Hamas, ovvero permettere ai cittadini sfollati dal nord a causa degli attacchi di Hezbollah di rientrare nelle loro case al confine con il Libano. Lo rende noto l’ufficio di Netanyahu. Finora i tre obiettivi che si era posto il premier israeliano erano sconfiggere Hamas militarmente e politicamente, far sì che la Striscia di Gaza non rappresentasse più una minaccia per Israele e riportare a casa gli ostaggi ancora trattenuti nell’enclave palestinese. 

“Il ritorno sicuro dei residenti del nord alle loro case” è stato ora aggiunto come quarto obiettivo della guerra, ha affermato l’ufficio del Primo Ministro in una nota. “Israele continuerà ad agire per raggiungere questo obiettivo”, si legge nella nota rilasciata dopo una riunione a tarda notte del gabinetto di sicurezza a Tel Aviv. Gli sfollati del nord sono in gran parte ospitati in hotel pagati dallo stato ebraico. 

 

Intanto visita oggi in Egitto per il segretario di Stato americano Antony Blinken, che nel suo nuovo tour nella regione questa volta non farà tappa in Israele. E’ la prima volta che evita di recarsi nello Stato ebraico dal massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre dello scorso anno, l’ultima volta che visitò Israele fu ad agosto per fare pressione su Benjamin Netanyahu perché accettasse i termini dell’accordo. Obiettivo nella missione è sempre quello di cercare di arrivare a un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, obiettivo che sembra sempre più difficile prima della scadenza dell’Amministrazione Biden. 

Il Dipartimento di Stato ha affermato in una nota che Blinken “incontrerà i funzionari egiziani per discutere degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi, allevi le sofferenze del popolo palestinese e aiuti a stabilire una più ampia sicurezza regionale”. Sarà anche “co-presidente dell’apertura del dialogo strategico Usa-Egitto con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty”, ha affermato la nota, sottolineando che il “dialogo strategico mira a rafforzare le relazioni bilaterali e ad approfondire lo sviluppo economico, nonché ad aumentare i legami tra le persone attraverso la cultura e l’istruzione”. 

 

Sul fronte della cronaca, un comandante della Jihad islamica palestinese è stato ucciso in un attacco con drone israeliano nella Striscia di Gaza meridionale. Lo ha reso noto l’Idf, precisando che Ahmed Ayesh Salama al-Hashash, che comandava l’unità missilistica della Jihad islamica a Rafah, è stato ucciso nell’attacco di ieri nella zona umanitaria designata da Israele nell’area di Khan Younis. 

Mentre è di quattro morti il bilancio del bombardamento israeliano di un’abitazione nel campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale, ha reso noto la protezione civile dell’enclave, aggiungendo che decine di persone sono ancora intrappolate sotto le macerie dell’edificio crollato. 

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