Nella Sala del Regno
l'ultimo saluto per Alessandro
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“Un bimbo appena sbocciato alla vita, un fiore reciso”. Sono alcune delle espressioni usate durante la celebrazione svoltasi nel pomeriggio di domenica nella Sala del Regno di Cremona, per descrivere il piccolo Alessandro, strappato alla vita da un’emorragia cerebrale ad appena 6 anni.
Una celebrazione molto partecipata e diffusa anche via streaming per chi ne avesse fatto richiesta, una scelta che i genitori hanno compiuto insieme alla comunità dei Testimoni di Geova, il movimento religioso di cui fanno parte e che nei terribili giorni seguiti al malore, presso l’ospedale di Bergamo, si è stretta attorno a loro.
Durante la funzione sono stati espressi molti ringraziamenti, a cominciare da quelli nei confronti delle maestre della scuola Bianca Maria Visconti, ancora sotto shock per la tragedia che si è consumata sotto i loro occhi e che hanno fatto tutto il possibile per soccorrere Alessandro; dei sanitari, arrivati tempestivamente, della Polizia intervenuta per i necessari accertamenti. Sono stati poi descritti alcuni tratti della personalità di Alessandro, bambino di temperamento forte, forse un po’ timido e introverso, che voleva essere ascoltato quando parlava, riflessivo, dolce e tranquillo. A casa aiutava la mamma, amava i genitori ed era molto legato alle due sorelle, una delle quali alunna della stessa scuola, in terza. “Se era bravo, dipende anche da chi lo ha educato”, il concetto che è risuonato nella sala delle adunanze, dove la commozione ha contagiato tutti.
In mattinata, davanti alla scuola, c’era stata una breve cerimonia per ricordare Alessandro, organizzata dai genitori, durante la quale sono stati apposti disegni e fiori sulla scalinata d’ingresso.
Giuliana Biagi