Prezzo benzina e diesel, chi guadagna e chi perde dalla rimodulazione delle accise
(Adnkronos) –
Rimodulazione delle accise uguale aumento del prezzo e della spesa per i carburanti? Il dilemma è emerso dopo le indiscrezioni su un possibile incremento delle accise sul gasolio, con l’ipotesi di portarlo ai livelli della benzina. L’ipotesi è stata smentita dallo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha parlato solo di un “allineamento”, con una rimodulazione che “significa che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio”, anche alla luce dell’impegno per il governo di “ridurre i sussidi ambientali dannosi”.
Insomma, non ci sarà una accisa più bassa dell’altra: l’imposizione fiscale sui due tipi di carburanti sarà la stessa, verosimilmente a un livello posto a metà strada fra i valori attuali. Oggi sul gasolio gravano accise per 61,7 centesimi al litro, mentre quelle sulla benzina salgono a 72,8 centesimi. Una differenza di 11 centesimi che fa ipotizzare un riallimento a metà strada: quindi un aumento di 5,5 centesimi per il gasolio e una pari riduzione per la benzina.
Il beneficio sembrerebbe evidente per chi possiede un’auto alimentata a benzina: è un numero sempre più alto, a giudicare dai dati delle immatricolazioni con i diesel in netto calo. A confermarlo è l’andamento dei consumi 2023 rispetto al 2019: lo scorso anno i consumi di benzina hanno mostrato un aumento dell’11,5% sul periodo pre-pandemia mentre per il gasolio si è registrato un calo del 2,1%.
Solo che, nonostante questo trend, i consumi di gasolio sono stati lo scorso anno ben superiori a quelli della benzina (rispettivamente 28 e 11 miliardi di litri). Ciò significa che alzare le accise sul gasolio si tradurrebbe in una spesa complessivamente maggiore di 1,55 miliardi di euro mentre dal taglio sulla benzina si avrebbero benefici per 600 milioni.
Ma il ‘danno’ per gli automobilisti sarebbe doppio: infatti non solo i possessori di auto diesel si troverebbero una spesa per carburanti più alta, ma ci sarebbe una ricaduta sui prezzi dei beni. Già perché i veicoli commerciali usati per muovere le merci viaggiano praticamente tutti a gasolio e in caso di aggravio gli autotrasportatori non potrebbero che riversare la spesa supplementare sui clienti.