Cronaca

Tamoil, piano per il fotovoltaico
Critiche al progetto

Un piano per la realizzazione a Cremona di un impianto fotovoltaico nelle aree in precedenza occupate dalle aree di raffinazione Tamoil e ora da oltre 10 anni dedicate a deposito. Un progetto presentato da Tamoil Raffinazione al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e che rientrerebbe nella green vision dell’azienda, secondo quanto hanno affermato i vertici Tamoil.

Un progetto che ha ricevuto il plauso del sindaco di Cremona Andrea Virgilio ma che fa storcere il naso, ad esempio, a Maurilio Segalini, presidente della canottieri Bissolati, società che più di altre ha negli anni sofferto e subito l’inquinamento fuoriuscito dall’impianto di raffinazione che ha investito le aree esterne all’insediamento produttivo. Bissolati che ha intentato una causa civile contro Tamoil. Si va in udienza nel gennaio 2025.

“Quelli che hanno realizzato questo inquinamento – attacca Segalini – sembrano tutti illusionisti. Dichiarano di essere propensi ad operazioni ambientali cercando di nascondere il vero problema. A Cremona il problema è che l’inquinamento persiste, la barriera idraulica non funziona e non si può pensare di sottovalutare un problema cittadino proponendo un impianto fotovoltaico che produce energia non utile ad eliminare l’inquinamento”.

Sul tema interviene anche il geologo Gianni Porto, perito nel processo Tamoil ed esperto di bonifiche: “I riscontri parlano di un continuo apporto di contaminanti dall’area Tamoil verso l’esterno. L’occasione di una riconversione industriale dell’area può essere colta per fare chiarezza e per rivedere sia la procedura tecnica-amministrativa che l’analisi di rischio e i progetti di confinamento-bonifica delle aree interne ed esterne”.

Simone Bacchetta

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