La famiglia Galimberti: “Grazie
per la vicinanza. Chiara, un dono”
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La vicinanza e l’abbraccio della comunità cremonese alla famiglia di Chiara Galimberti continua. A giorni dal funerale in Sant’Abbondio, dall’omaggio di amici, parenti e conoscenti alla 19enne spirata domenica scorsa all’Ospedale Maggiore, è il papà a diffondere un messaggio di riconoscenza per l’affetto ricevuto. Gianluca Galimberti, insegnante di Matematica e Fisica al Liceo Aselli e per dieci anni sindaco di Cremona, scrive sui propri social network.
“Con Anna, i fratelli Marco e Giovanni, i nonni, gli zii e i cugini vogliamo ringraziare, con profonda riconoscenza, i moltissimi che ci hanno donato vicinanza intensa, affetto e tenerezza, commozione, moto comune dell’anima verso e dentro un desiderio di bene”.
“C’era dolore negli incontri dei giorni scorsi – spiega Galimberti -, nei messaggi e nelle lettere, ma soprattutto c’erano riconoscenza e stupore di fronte alla bontà di Chiara, al suo illuminante e sorprendente sorridere e abbracciare come squarcio di verità, che rivela il senso del vivere, che nutre un desiderio di bene condiviso. E il profumo di questo desiderio di bene l’abbiamo respirato forte e intenso”.
“C’è una semplicità di un Vangelo di umanità che cambia la storia – prosegue Galimberti -, c’è una normalità di amore che apre le menti, c’è un desiderio di abbraccio che spiazza e sconvolge, c’è uno sguardo nuovo che vede la perla preziosa negli istanti del vivere, c’è una diversità che, scoperta, ci rende sorelle e fratelli, c’è una normalità che è scrigno di una gioia da coltivare e cercare senza sosta, gioia nostra perché di tutti. Chiara era ed è tutto questo. E, come lei, tutti i semplici di questa terra. Di loro si può essere discepoli per imparare a vivere una vita che sa e può fare nuova la terra, davvero lo può”.
“Per noi è stata ed è un dono immeritato – prosegue Galimberti – un mistero di vita, uno sguardo nuovo sulle cose e sulla storia. E in questi giorni abbiamo riconosciuto che lo è stata per molti e la quantità e l’intensità ancora ci stupiscono. Il mistero non muore, lo sguardo dev’essere rinnovato. E sarà, se lo vorremo, per sempre. Grazie ancora di cuore a tutti”.