Cronaca

“Com’eri vestita”, inaugurata
la mostra al Liceo Anguissola

Il Liceo delle Scienze Umane “Anguissola” di Cremona, come istituto capofila per le scuole delle province di Cremona e Mantova nelle iniziative di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ha dedicato la mattina due abati ad un incontro in tema con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che cadrà il 25 novembre e l’inaugurazione della mostra “Com’eri vestita”, allestita nella sede e nella succursale.

Un momento che si è aperto con il benvenuto del dirigente scolastico, Roberto Calabrese, in carica da soli dieci giorni, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa, coordinata dai docenti Silvia Priori, Chiara Maggio e Daniele Massaro, che ha coinvolto attivamente gli studenti nel ruolo cruciale di formazione e sensibilizzazione dei propri coetanei.

L’Assessore a politiche sociali e Fragilità, Marina Della Giovanna, ha aperto l’incontro affrontando il tema dello stupro come abuso di potere e strumento di umiliazione. Ha evidenziato come il linguaggio possa diventare complice di narrazioni che minimizzano le responsabilità maschili e colpevolizzano le donne, sottolineando la necessità di un cambiamento culturale.

Simona Frassi, operatrice di accoglienza presso il centro antiviolenza e vicepresidente di Aida, ha ipnotizzato gli studenti presenti e quelli collegati in remoto con un intervento di valore, intenso e ispirato, condividendo l’importanza di “fare rumore” e affrontare insieme temi difficili. Ha spiegato come il processo di denuncia per le donne sia spesso accompagnato da vergogna e paura, aggravate da una società che tende a colpevolizzare la vittima. “Il problema è strutturale – ha dichiarato Frassi -, e la violenza non è solo un tema femminile: dobbiamo parlarne tutti”.

Frassi ha anche ricordato il numero antiviolenza 1522, invitando a diffonderlo come strumento di aiuto immediato, raccontando come funziona il lavoro dei centri antiviolenza nel garantire protezione e supporto alle donne in percorsi di autonomia: “Quest’anno ad ottobre avevamo già accolto il numero di donne incontrate in tutto il 2023 – ha proseguito la professoressa Frassi -. Noi rappresentiamo le donne che si sentono di dire basta ma c’è tutto un sommerso che ha bisogno del nostro aiuto. Una donna non è sola quando c’è una rete che diventa la sua risorsa”.

E ancora: “La donna subisce vittimizzazione primaria quando è vittima di un reato, ma quando alla condizione di vittima di un crimine odioso, ma spesso è costretta a vivere anche  una vittimizzazione secondaria, dunque, attenzione sempre al linguaggio. Oggi cosa possiamo fare? Prendere il coraggio e riappropriarci del consenso”.

Particolarmente significativo l’intervento delle ragazze del comitato studentesco “L’amore non distrugge”, nato all’interno dell’istituto. Zoe, ex presidente e ora testimonial del gruppo, ha descritto il comitato come una rete capace di unire e far crescere. L’attuale presidente, Gaia, ha presentato e descritto la mostra curata dagli studenti in collaborazione con il Romani di Casalmaggiore e lo Stradivari di Cremona: un allestimento digitale e scenico che racconta 12 storie vere di donne vittime di violenza e di vittimizzazione secondaria. Andrea e Giorgia, vicepresidenti del comitato, hanno emozionato narrando due delle storie incluse nella mostra.

L’obiettivo, come ribadito dagli studenti, è quello di smantellare i pregiudizi e sensibilizzare le persone su un problema troppo spesso ignorato. L’incontro si è chiuso con il taglio del nastro e il messaggio che la lotta alla violenza di genere è un impegno che riguarda tutti, uomini e donne, giovani e adulti, e che deve partire da una cultura del rispetto e del dialogo.

Cristina Coppola

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