Lettere

Zaffanelli: "Ecco perchè la Cisl non
aderisce allo sciopero generale"

da Ivan Zaffanelli, segretario generale Cisl Asse del Po

Egregio direttore,

vogliamo valorizzare la via del dialogo sociale e della contrattazione. Lo sciopero, a nostro avviso, deve essere considerato come l’ultima risorsa da utilizzare solo quando non ci sono più strade percorribili e non è più possibile restare al tavolo della trattativa.

Riteniamo che ci sia ancora spazio per il confronto e per orientare le risorse a favore dei lavoratori. Chiediamo l’aumento delle pensioni minime, l’incremento del fondo per la non autosufficienza – che nel territorio mantovano interessa circa 14.000 cittadini -, e un deciso taglio delle tasse per il ceto medio. A tal proposito, proponiamo di rimodulare la seconda aliquota Irpef, attualmente al 35%, riducendola almeno al 33% e alzando lo scaglione sino a 60mila euro. È fondamentale sostenere il ceto medio, che fatica a recuperare il potere d’acquisto perso in questi anni segnati da alta inflazione e rincari di prezzi e tariffe.

La legge di bilancio, che definirei ‘distributiva’, accoglie comunque molte delle richieste avanzate dal nostro sindacato. Tra gli obiettivi raggiunti evidenzio la conferma dell’accorpamento degli scaglioni Irpef e il taglio, reso strutturale, del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro, che garantirà aumenti fino a 1.200 euro annui nelle buste paga di oltre 14 milioni di lavoratori. Di particolare rilievo è anche la stabilizzazione, per i prossimi tre anni, della defiscalizzazione sui salari di produttività e sul welfare contrattuale, insieme al consolidamento e all’ampliamento della detassazione sui benefit accessori concessi dalle aziende ai lavoratori.

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