Allerta infiltrazioni mafiose,
sul territorio aziende a rischio
E’ allerta infiltrazioni mafiose sul territorio cremonese. A questo proposito, nelle ultime settimane il prefetto Antonio Giannelli ha già convocato diverse riunioni del gruppo interforze Antimafia, allo scopo di monitorare attentamente un fenomeno da cui Cremona non è certo esente.
Del resto, anche i dati parlano chiaro. Secondo la relazione sull’attività della Divisione investigativa antimafia, relativa al secondo semestre del 2023, pubblicata proprio in questi giorni, emerge come in Lombardia le operazioni di polizia giudiziaria condotte in relazione ai fenomeni criminali più preoccupanti documentano la presenza prevalente della criminalità organizzata calabrese che da tempo ha adottato una strategia di mimetizzazione delle proprie attività illecite attraverso l’attività imprenditoriale. In questo modo le organizzazioni della n’drangheta sono riuscite a operare un radicamento silente nel territorio regionale, che arriva anche sotto il Torrazzo.
Ne è un esempio una maxi operazione svoltasi il 30 agosto 2023, quando la Dia ha eseguito un provvedimento di confisca di beni a carico di un imprenditore ritenuto contiguo alla
cosca Grande Aracri di Cutro, attiva anche nei territori di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza, come emerso dalle sentenze del processo Aemilia. L’uomo, originario di Cutro ma da anni residente in provincia di Cremona, è stato colpito dal provvedimento ablativo che ha interessato immobili, società operanti nel settore dell’edilizia e immobiliare, oltre a autovetture e numerosi rapporti bancari presso diversi istituti di credito.
Tra gli episodi, la relazione cita anche un’operazione, denominata “Bobcat”, condotta dai Carabinieri il 1 dicembre 2023 nelle provincie di Reggio Calabria, Cremona e Catanzaro, che ha portato all’arresto di otto rom, ritenuti responsabili di una serie di furti perpetrati all’interno di una società che gestisce servizi pubblici per il Comune di Reggio Calabria con un danno di oltre 270mila euro, di una società di gestione del servizio di depurazione delle acque reflue, con un danno di diverse decine di migliaia di euro, e in danno di privati cittadini.
Allo stesso modo, anche la criminalità straniera è una presenza confermata, in Lombardia come nel Cremonese, ed opera in vari settori: dai reati predatori al traffico di stupefacenti, dallo sfruttamento della prostituzione alla tratta di essere umani e all’immigrazione clandestina. Si tratta soprattutto di organizzazioni di matrice albanese e nordafricana. A questo proposito, il 14 luglio 2023, nell’ambito dell’operazione Moby dick, la Polizia di Stato ha smantellato un gruppo di soggetti dediti allo spaccio di hashish e cocaina proveniente dall’estero e destinata alle piazze di spaccio di Torino. Due dei soggetti destinatari di misura cautelare, un pakistano ed una donna marocchina, sono stati rintracciati nella provincia di Cremona.
I tentativi di infiltrazione mafiosa nelle imprese arrivano anche dalla mafia pugliese: sono tre, a questo proposito, le segnalazioni pervenute dalla prefettura di Cremona nel semestre in esame, per altrettante informazioni interdittive, nei confronti di tre ditte, riconducibili a due soggetti indagati per aver agevolato il clan dei Li Bergolis (mafia pugliese) e attive nei settori dell’agricoltura e dei servizi in genere. A livello regionale sono state 47 le segnalazioni.
Laura Bosio