Cultura

Incontro col prof. Fausto Ciuffi
per gli studenti di Cremona e Crema

Il progetto della Rete delle scuole superiori della provincia di Cremona prosegue con il coinvolgimento diretto dei giovani e dei docenti che parteciperanno al prossimo Viaggio della Memoria. Il prof. Fausto Ciuffi, storico, specialista di didattica della storia e direttore della Fondazione Villa Emma, Ragazzi ebrei salvati, di Nonantola, venerdì 13 dicembre incontrerà gli studenti a Crema e a Cremona per fare il punto sulla storia e la Memoria dei due terribili lager, Mauthausen e Gusen, che i giovani visiteranno nel mese di marzo.

L’impatto con ciò che resta di questi luoghi di torture, di uccisioni, di fame deve essere adeguatamente preparato, perché non basta l’emozione, ma è indispensabile la conoscenza. I KZ di Mauthausen e Gusen, nell’Austria annessa al Terzo Reich, furono liberati dall’esercito americano soltanto il 5 maggio.

Il KZ Mauthausen con il suo sottocampo di Gusen fu uno dei campi più terribili del sistema concentrazionario con le sue aberranti pratiche di eliminazione tramite il lavoro e di disumanizzazione dei deportati di 40 nazioni europee. Furono messi in funzione per lo sfruttamento delle cave di granito pregiato, voluti dalle SS della DESt (Società economica delle SS creata per la gestione delle cave) attraverso il lavoro schiavile dei deportati politici (e non solo) che via via vi verranno condotti dalla stessa Austria e dai territori occupati.

Si calcola che nel campo di Mauthausen e nella sua vastissima costellazione di 40 sottocampi transitarono circa 200.000 prigionieri, tra questi oltre 6.000 Italiani (compresi gli Internati Militari Italiani), 26.000 Ebrei e 4.000 donne. La maggior parte erano deportati politici e partigiani provenienti, oltre che dall’Italia, da tutta l’Europa occupata dai nazisti. Si calcola che le vittime siano state circa 100.000 delle quali oltre 4.000 erano Italiani.

Nel giugno 1940 migliaia di esuli spagnoli furono catturati in Francia dai nazisti e inviati al campo di Mauthausen e in altri campi. Complessivamente gli storici calcolano che oltre diecimila Repubblicani spagnoli furono internati e sottoposti a durissime condizioni di prigionia, fino a provocarne la morte. Oltre 7.000 furono deportati a Mauthausen. Per coloro che sopravvissero, la liberazione non rappresentò la libertà, non potendo ritornare nel loro Paese dove la dittatura fascista del generale Franco restò al potere fino al 1975.

Emblematica è la storia del “fotografo di Mauthausen”, Francisco Boix, che diventò testimone chiave nel processo di Norimberga e di Dachau, grazie soprattutto alle fotografie, che era riuscito a nascondere, che documentavano i crimini delle SS. Nel 2017 la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, in una solenne cerimonia, ha reso omaggio al fotografo. Oggi i resti di Francisco Boix riposano nel cimitero di Père Lachaise, vicino al poeta Paul Éluard e alla grande fotografa della guerra civile spagnola, Gerda Taro.

Fausto Ciuffi vive a Bologna. Docente di Italiano e Storia, ha collaborato con l’Università di Bologna e con il MIUR. Ha inoltre coordinato le attività didattiche dell’Istituto storico di Modena e dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Milano. Ha progettato corsi di formazione e iniziative culturali rivolti alla storia del Novecento e ai linguaggi della contemporaneità.

Nei suoi studi ha riservato attenzione all’uso delle fonti filmiche e letterarie nella ricerca e nella didattica (Una lunga inquietudine. Luoghi, paesaggio e memoria della Resistenza negli scritti di Andrea Zanzotto, Brescia 2005), ai contraddittori scenari che definiscono gli usi pubblici di storia e memoria, al dibattito che investe il ruolo e la funzione dei luoghi della memoria (Luoghi della memoria, luoghi della storia, in I luoghi, la storia, la memoria, a c. di L. Ziruolo, Genova 2008), alla figura e alla comunicazione del testimone (Questo è un uomo. Immagini e parole di
Primo Levi, in Pensare e insegnare Auschwitz, a c. di G. L. Voghera e E. Perillo, Milano 2004; Diario per un nemico.

Note intorno ad una “ricerca impossibile”, in I conti con il nemico. Scritti di e su Nuto Revelli, a c. di L. Bonanate, Torino 2011). È autore di documentari storici. Dirige la Fondazione Villa Emma dal 2005.

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