Cronaca

'Ndrangheta: suor Anna Donelli
resta agli arresti domiciliari

Il gip del tribunale di Brescia ha rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare avanzata dal legale di suor Anna Donelli, 57 anni, originaria di Cremona, arrestata nell’ambito di un’inchiesta dell’antimafia di Brescia. La religiosa resta dunque ai domiciliari.

Da anni volontaria nelle carceri bresciane e a San Vittore a Milano, suor Anna è accusata di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso nell’indagine su presunte infiltrazioni della Ndrangheta nel territorio bresciano.

Secondo la procura, si sarebbe “messa a disposizione del sodalizio criminale per garantire il collegamento con i sodali detenuti in carcere“. In particolare a suor Anna vengono contestati rapporti con i Tripodi, padre e figlio, considerati vertici di un gruppo di stampo ndranghetista residente a Flero, ma legato a famiglie calabresi della criminalità organizzata.

Nell’interrogatorio dello scorso 13 dicembre, la religiosa, assistita dall’avvocato Robert Ranieli, aveva sostenuto la sua totale estraneità ai fatti. “Alla mia cliente sono state contestate le intercettazioni, le uniche alla base dell’imputazione”, aveva detto il legale, “però lei ha radicalmente negato tutto, sia per il suo ruolo, quello di suora, che per quello che lei rappresenta, tanto che a Milano è chiamata ‘l’angelo degli ultimi’, e ha dato una spiegazione. Quelle intercettazioni sono state dette da altri, ma lei non c’è. Sono sono millanterie. Gli unici messaggi che lei veicolava erano esclusivamente di natura umanitaria”.

L’inchiesta, che ha fatto luce su presunte infiltrazioni mafiose nel tessuto economico bresciano, ha visto l’esecuzione di 30 misure cautelari e il sequestro di quasi 2 milioni di euro.

Sara Pizzorni

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